Il Tirreno

«Golfo, creiamo una famiglia vivremo una grande avventura»

di Paolo Federighi
«Golfo, creiamo una famiglia vivremo una grande avventura»

Il nuovo coach Zanchi: «Venucci? Bisogna rispettare la scelta del giocatore Faremo una squadra con tanti giovani di talento e qualche giocatore più esperto»

28 giugno 2024
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PIOMBINO. Il nuovo allenatore del Basket Golfo Andrea Zanchi, 60 anni e tante stagioni di A2 alle spalle (e una in A come assistente a Cremona) ha le idee chiare: creare a Piombino un tutt’uno fra squadra, tifosi e città. Una grande famiglia. Ed è convinto che le idee, spesso, possano fare molto di più dei grandi investimenti. Zanchi ha ricevuto delle belle impressioni sia dalla città che dall'ambiente del Basket Golfo, che descrive come sereno e privo di isterismi. Ci abbiamo scambiato qualche parola a poche ore dalla sua ufficializzazione come nuovo coach dei gialloblù.

Zanchi, cosa l’ha convinta ad accettare la panchina di Piombino?

« Mi hanno convinto le parole del presidente Ottorino Lolini e il suo modo di intendere la pallacanestro. Una visione priva di isterismi, che punta molto sui giovani e sulla programmazione. Qualcosa di raro da trovare, insomma».

Coach, ha già avuto modo di parlare con i giocatori?

«Io e il direttore sportivo Alessandro Cecchetti non facciamo altro da dieci giorni. Stiamo parlando con tutti. Al momento non possiamo dire molto all'esterno. Fra poco avremo delle notizie più certe, ma per darle bisogna prima avere i contratti in mano».

Conosceva già la realtà di Piombino?

«Non la conoscevo e nella mia carriera non ho mai giocato a Piombino da avversario. Ho avuto però la possibilità di averne ottime notizie da parte del mio amico Marco Andreazza, che è stato mio assistente, e da parte del mio agente Andrea Forti. Me ne hanno sempre parlato come di una realtà tranquilla, onesta e coerente in cui si può lavorare molto bene e senza pressioni. Adesso posso dire che avevano ragione. Non è un caso, infatti, che qui a Piombino si facciano stagioni positive ormai da tanti anni».

Le vorremmo chiedere quali saranno gli obiettivi, ma senza avere ancora completato il roster è difficile porseli…

«Al di là del roster, l’obiettivo sarà fare del nostro meglio. Molto semplicemente e senza proclami. Ovviamente si parte sempre per fare bene. Quello che inizierà fra non molto sarà un campionato molto duro e difficile, con quaranta partite di regular season e tanti turni infrasettimanali. Ciò che posso dire è che la nostra sarà una squadra con molti giovani di talento e qualche cestista più esperto».

Coach, viene da una retrocessione dall’A2 alla B con Orzinuovi, che tra l’altro è la sua unica in 40 anni.

«Sì, è l’unica. E a dirla tutta non ho neanche mai fatto i playout. Con Orzinuovi abbiamo fatto un grande lavoro. Giocavamo la serie A2 da ripescati e abbiamo disputato una stagione al di sopra delle nostre possibilità. Purtroppo abbiamo avuto un po' di sfortuna: tanti infortuni e abbiamo perso otto partite di un punto. Non mi era mai capitata una cosa simile. È stata una retrocessione difficile da accettare per questi motivi e per il bel lavoro svolto, con il lancio di diversi giovani di grande talento. Meritavamo sicuramente di più».

Come ha preso l’addio dell'ex capitano gialloblù Mattia Venucci?

«Non è facile accettare l’addio di Mattia Venucci, che è un grande giocatore per questa categoria e con il quale ho avuto modo di parlare. Bisogna rispettare le scelte di un giocatore che a quasi 34 anni vuole provare a vincere un campionato in una piazza importante del basket italiano. Per quanto mi riguarda, gli auguro il meglio».

La sua assenza?

«Sono certo che sapremo sostituirlo al meglio».

Cosa si aspetta da parte dei tifosi?

«Mi aspetto un grande appoggio. Piombino è una realtà piccola e sana. Le idee, spesso, fanno molto di più dei grandi investimenti. Sarebbe bello che fossimo un tutt’uno con i tifosi e con la città, una grande famiglia sia nelle vittorie che nelle sconfitte».

E da questa sua nuova avventura, cosa si aspetta?

«I ragazzi che spero vogliano partecipare al progetto sono persone che sapranno fare squadra, che avranno voglia di mettersi in luce, con tante motivazioni. Questo è ciò che vorremmo e che stiamo cercando di creare. Può diventare una bella avventura in un luogo stupendo. A Piombino si può lavorare serenamente. E vi assicuro che non è facile trovare ambienti simili».  

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