Il Tirreno

Il caso

Piombino, sigilli all’edificio di via Cairoli: verifiche dopo la fuga di gas

di Manolo Morandini

	Carabinieri e vigili del fuoco sul posto
Carabinieri e vigili del fuoco sul posto

Dimesse le quattro persone assistite la mattina della Vigilia di Natale

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PIOMBINO. Restano da chiarire le cause della fuga di gas. Da qui la decisione di mettere i sigilli alla palazzina di via Cairoli. “Area sottoposta a sequestro penale” recita il cartello affisso al portone dai vigili del fuoco e i carabinieri, nel primo pomeriggio del 27 dicembre. Le quattro persone intossicate e soccorse la mattina della Vigilia di Natale sono tutte fuori pericolo. Sono stati dimessi anche marito e moglie ricoverati all’ospedale di Grosseto per essere sottoposti al trattamento in camera iperbarica.

Il fatto

Sarebbe stata una fuga di gas ad aver provocato l’intossicazione da monossido di carbonio che nella mattinata della Vigilia di Natale, in centro storico a Piombino, ha coinvolto quattro persone. L’allarme è scattato intorno alle ore 6,30 del mattino, in via Cairoli. A darlo sarebbero state direttamente le persone assistite. Interessati dalla fuga di gas due dei tre appartamenti che compongono l’edificio.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Piombino, i soccorritori inviati dalla centrale del 118 e le forze dell’ordine. Tutto è successo attorno alle 6,30. Sono state quattro le persone accompagnate in pronto soccorso a Villamarina: un uomo di 79 anni, la moglie di 77 anni e due pazienti non sintomatici. L’intervento tempestivo ha scongiurato conseguenze ben più gravi per le quattro persone assistite. In seguito agli accertamenti condotti al pronto soccorso di Piombino, due sono state subito dimesse mentre sia il 79enne che la moglie erano stati inviati alla camera iperbarica di Grosseto per essere sottoposti all’ossigenoterapia che, per via inalatoria, aumenta il quantitativo di ossigeno nel sangue, riducendo il livello di carbossiemoglobina.

Gli accertamenti

A un primo esame non è stato possibile risalire alla causa della fuga di gas che ha portato quattro persone in ospedale. Gli accertamenti si dovrebbero concentrare su un malfunzionamento di una delle caldaie o la perdita di una conduttura.

Tuttavia, non essendo possibile rintracciare la causa a scopo preventivo e di sicurezza, nell’interesse di chi in quella palazzina abita, come del vicinato, è stato disposto il sequestro dell’immobile finché non sarà condotto il sopralluogo tecnico e accertata la causa eseguiti i necessari interventi. Accertamenti che fanno capo al comando provinciale dei vigili del fuoco di Livorno, nell’ambito delle competenze di polizia giudiziaria. L’amministratrice del condominio, l’avvocato Monica Bartolini, ha già annunciato che per sollecitare gli accertamenti presenterà a stretto giro un’istanza di dissequestro. Ma tutto fa pensare che i tempi per riaprire la porta della palazzina non saranno brevissimi.

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