Il Tirreno

Il cedimento

Piombino, dopo l'acqua il crollo al mercato coperto: i pericoli e gli interventi previsti

di Gabriele Buffoni
Piombino, dopo l'acqua il crollo al mercato coperto: i pericoli e gli interventi previsti

Finiti sul marciapiede circa 6-7 metri quadrati di calcinacci dalla facciata. L’assessore Vita: «Edificio agibile»

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PIOMBINO. Il mercato coperto di Piombino cade a pezzi. E ormai l’espressione non va più interpretata solo in chiave metaforica: intorno alle 9 una notevole quantità di calcinacci e intonaco è crollata in strada, investendo completamente il marciapiede (fortunatamente deserto in quel momento) all’altezza dell’incrocio tra via Giordano Bruno e via XX settembre. Un episodio particolarmente grave, sia per la pericolosità di quanto accaduto – elemento questo che i vigili del fuoco intervenuti sul posto non hanno mancato di sottolineare anche ai tecnici del Comune – sia perché si è verificato solo pochi giorni dopo le massicce infiltrazioni di acqua piovana all’interno del mercato stesso. Con tanto di comercianti costretti ad adoperarsi con secchi e altre misure di fortuna per contenere l’allagamento e continuare a svolgere il proprio lavoro.

Un crollo “annunciato”

Non serve certo essere un luminare dell’architettura per comprendere come la situazione del mercato coperto sia drammatica. La struttura è fatiscente, come più volte denunciato ormai dagli stessi fruitori e dai commercianti che all’interno dello storico edificio nel centro della città – che solo pochi mesi fa ha compiuto 100 anni – svolgono da anni il loro lavoro. E il problema adesso non risiede più soltanto nei disagi provocati (compresi i clienti all’interno del mercato costretti a girovagare tra i banchi con l’ombrello aperto) ma si sta sempre più spostando nell’ottica della sicurezza pubblica.

Le crepe che presenta la struttura fanno filtrare l’acqua piovana e in casi di forti piogge come quelle di ieri la tenuta della facciata cede. Generando un crollo, anche massiccio: ieri mattina sono finiti infatti sul marciapiede circa 6-7 metri quadrati di calcinacci. Più che sufficienti a far scattare un immediato campanello d’allarme. E a rendere più concreto il rischio legato all’agibilità della stessa struttura, se non verranno prese le opportune – e durature – contromisure.

Le contromisure

Un pericolo che tuttavia l’assessore ai lavori pubblici Marco Vita sente di poter escludere. «La situazione è attenzionata e sotto controllo dei nostri tecnici – spiega – per cui sento di poter dire che non è messa a repentaglio la sicurezza dei fruitori del mercato coperto. Detto ciò – prosegue – sono innegabili i disagi che si sono venuti a creare nel tempo. E a cui ci stiamo adoperando per porre rimedio quanto prima».

La strada che il Comune ha intenzione di percorrere in tempi brevi è quella di operare con «interventi tampone per assicurare il ripristino dello stato della struttura – spiega l’assessore – uno riguarderà ovviamente la facciata, visto quanto accaduto, l’altro invece sarà per ripristinare l’impermeabilizzazione del tetto. E in parallelo proseguiranno le progettazioni per rifare l’apparato antincendio del mercato coperto e l’impianto elettrico». Di interventi strutturali invece non se ne parla. Almeno per i prossimi tre anni.

«Il problema – ribadisce Vita – è che abbiamo ereditato un patrimonio immobiliare degradato e fatiscente. A cui stiamo pian piano cercando di porre rimedio. Ma tutti questi interventi di manutenzione straordinaria non fanno altro che drenare risorse economiche ed energie – dichiara l’assessore – per cui stiamo cercando di portare avanti i progetti per gli interventi strutturali, ma serve tempo. Anche perché ad oggi praticamente non c’è un edificio pubblico a Piombino che non abbia problemi di infiltrazioni, o strade che non debbano essere risistemate. La nostra priorità sono le scuole – conclude – ma pian piano arriveremo a mettere mano anche a tutto il resto».
 

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