Il Tirreno

Il lutto

Piombino, muore a 52 anni Riccardo Pocci: una vita per l’arte, le lezioni al liceo e un tragico destino

di Gabriele Buffoni

	Riccardo Pocci
Riccardo Pocci

Pittore di fama internazionale, era figura di riferimento in tutta la Val di Cornia. Insegnava al liceo artistico Leon Battista Alberti, lascia la moglie e tre bambini

29 settembre 2024
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PIOMBINO. La notizia della sua scomparsa ha iniziato a circolare nella notte tra sabato 28 e domenica 29 settembre. Tanto che nella mattina di domenica la città si è risvegliata ammantata dal dolore. Riccardo Pocci, 52 anni, artista di fama internazionale e grande promotore anche di tante iniziative artistiche in tutto il territorio della Val di Cornia, è scomparso dopo mesi di lotta contro una malattia che non gli ha lasciato scampo. Una perdita devastante per tutto il territorio: Pocci era personaggio conosciutissimo sia a Campiglia Marittima (dove era nato) che a Piombino (dove risiedeva insieme alla compagna Marta e ai suoi tre bambini). Padre di famiglia adorato e professore del liceo artistico piombinese Leon Battista Alberti, Pocci è stato – finché la malattia gli ha permesso di lavorare e insegnare – un punto di riferimento per tutti i suoi studenti e i loro stessi genitori: in tantissimi ieri, sui social, lo hanno ricordato per la sua gentilezza, la sua comprensione e la capacità di trasmettere ai giovani quell’amore per l’arte che, di fatto, ha caratterizzato in maniera viscerale tutta la sua esistenza. 

Una vita per l’arte

Pittore e incisore, Riccardo Pocci si è avvicinato al mondo artistico già nel periodo liceale, diplomandosi maestro d’arte all’istituto statale di Pisa. Nel 1997 si è diplomato in pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze, ottenendo poi alcuni anni più tardi (era il 2002) il dottorato in estetica e teoria delle arti all’università nazionale di La Plata, a Buenos Aires. Proprio in Argentina il suo nome ha iniziato ad assumere un peso sempre più notevole nel panorama artistico internazionale: nel cuore del Sud America Pocci ha così perfezionato il suo stile unico, capace di far dialogare tra loro le varie arti visive e mettendo al centro della sua arte il rapporto tra l’uomo e il suo ambiente sociale e urbano attraverso l’uso di materiali poveri e varie tecniche pittoriche. I suoi lavori hanno così iniziato a essere esposti alla Galleria Abc di Milano, nel 2002. Dal 2004 al 2006 ha invece vissuto e lavorato a Roma, iniziando la collaborazione con la galleria “Il Sole - Arte contemporanea” per poi trasferirsi a Praga per lavorare per diverse e importanti committenze. Infine il rientro in Italia, ancora a Roma e poi a Milano (dal 2012 al 2015, instaurando collaborazioni preziose con gallerie e musei in tutto il Paese e anche in Francia e Svizzera. Affermatosi nel panorama internazionale, Pocci ha continuato a esporre regolarmente in tutti i più grandi poli artistici d’Europa: a Roma, Milano, Berlino, Praga, Parigi, Londra ma anche in Spagna, a Marsiglia, a Berna e a Zurigo. Tornato a Piombino, ha inoltre fondato e presieduto l’associazione “5in5”, gruppo nato per produrre e promuovere la grafica e la stampa d’artista.

Traccia indelebile

Riccardo Pocci si è attestato come una figura di primo piano anche nel territorio della Val di Cornia. Artista a tutto tondo, è sempre stato attivo promotore delle iniziative artistiche e pittoriche sia a Piombino che nel resto del territorio dove aveva infine scelto di vivere: non a caso aveva aperto anche nel centro di Suvereto una bottega artistica e nel 2023 aveva assunto il ruolo di direttore artistico della manifestazione Artinborgo. Andando a ritroso, nel 2017 aveva anche affittato l’ex officina Piaggio al Cotone-Poggetto, in via Provinciale, per avviare pochi mesi dopo una sua iniziativa artistica e imprenditoriale che prevedeva un laboratorio, uno studio e anche una galleria dove esporre i lavori lì prodotti. Nella sua mente, quello sarebbe dovuto diventare un punto di aggregazione per gli artisti del territorio. Puntando a diffondere la cultura dell’arte tra i più giovani: una missione, questa, che ha portato avanti negli anni con il suo lavoro da professore. «Ciao Riccardo, stamattina la notizia che non avremmo mai voluto sentire – lo ha ricordato il liceo Leon Battista Alberti ieri sui propri canali social – in questi anni hai portato nella nostra scuola la tua passione per l’arte, la tua competenza, la tua umanità. Grazie a te i nostri alunni hanno avuto la possibilità di entrare in contatto con artisti di fama nazionale e internazionale, attivando collaborazioni importanti e partecipanti a progetti innovativi. Soprattutto – proseguono i docenti e il personale del liceo – hai sempre regalato un sorriso a chi incontrati nei nostri corridoi: un sorriso buono che riusciva a risvegliare la fiducia in se stesso e nelle proprie potenzialità anche in chi l’aveva smarrita. La tua ironia e la capacità di entrare in connessione con gli altri sono state un sostegno, anche nelle situazioni più critiche. Questo ci hai donato ogni giorno – concludono dal liceo artistico piombinese – l’idea che sia fondamentale coltivare le proprie passioni e la certezza che l’arte possa accendere dentro di noi delle luce per superare qualsiasi buio».

Sul territorio

Pocci ha lasciato un segno indelebile. Che le stesse amministrazioni comunali non hanno faticato a riconoscere dopo la sua morte. «La scomparsa di Riccardo Pocci ci addolora profondamente, come amministrazione e come comunità – dichiara la sindaca di Suvereto Jessica Pasquini – oltre ai legami affettivi, Riccardo aveva realizzato a Suvereto tappe del suo percorso artistico, aprendo una bottega nel centro storico e partecipando attivamente alla manifestazione Artinborgo, patrocinata dal Comune, di cui nel 2023 è stato direttore artistico. È una perdita dolorosa – conclude – difficile da accettare, per una vita ancora lunga da vivere e per una capacità artistica ancora da esprimere. La giunta comunale di Suvereto e la comunità tutta si stringono alla famiglia e a tutti i suoi cari in questo terribile momento». Attraverso i social lo ha omaggiato anche il Comune di Campiglia Marittima: sulla pagina istituzionale la sindaca, la giunta e l’amministrazione lo hanno ricordato «con stima e si stringono alla famiglia porgendo le più sentite condoglianze» sottolineando come «Riccardo ci ha lasciato troppo presto, troppo giovane per dover abbandonare la sua famiglia, i suoi cari, i suoi amici, la sua arte. Una persona – concludono da Campiglia – che ha segnato una traccia di bellezza nel senso più ampio del termine in ognuno che ha incontrato. E che abbiamo avuto l’onore di ospitare, con le sue mostre al Palazzo Pretorio e al teatro Concordi». Anche l’assessora alla cultura di Piombino Simona Cresci, pubblicando una foto che lo ritrae con i suoi alunni del liceo Alberti, lo ha ricordato con grande affetto. «Troppo giovane, troppo in fretta, troppo dolore – ha scritto – troppo...prof».

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