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Piombino, muore a 52 anni Riccardo Pocci: una vita per l’arte, le lezioni al liceo e un tragico destino
Pittore di fama internazionale, era figura di riferimento in tutta la Val di Cornia. Insegnava al liceo artistico Leon Battista Alberti, lascia la moglie e tre bambini
PIOMBINO. La notizia della sua scomparsa ha iniziato a circolare nella notte tra sabato 28 e domenica 29 settembre. Tanto che nella mattina di domenica la città si è risvegliata ammantata dal dolore. Riccardo Pocci, 52 anni, artista di fama internazionale e grande promotore anche di tante iniziative artistiche in tutto il territorio della Val di Cornia, è scomparso dopo mesi di lotta contro una malattia che non gli ha lasciato scampo. Una perdita devastante per tutto il territorio: Pocci era personaggio conosciutissimo sia a Campiglia Marittima (dove era nato) che a Piombino (dove risiedeva insieme alla compagna Marta e ai suoi tre bambini). Padre di famiglia adorato e professore del liceo artistico piombinese Leon Battista Alberti, Pocci è stato – finché la malattia gli ha permesso di lavorare e insegnare – un punto di riferimento per tutti i suoi studenti e i loro stessi genitori: in tantissimi ieri, sui social, lo hanno ricordato per la sua gentilezza, la sua comprensione e la capacità di trasmettere ai giovani quell’amore per l’arte che, di fatto, ha caratterizzato in maniera viscerale tutta la sua esistenza.
Una vita per l’arte
Pittore e incisore, Riccardo Pocci si è avvicinato al mondo artistico già nel periodo liceale, diplomandosi maestro d’arte all’istituto statale di Pisa. Nel 1997 si è diplomato in pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze, ottenendo poi alcuni anni più tardi (era il 2002) il dottorato in estetica e teoria delle arti all’università nazionale di La Plata, a Buenos Aires. Proprio in Argentina il suo nome ha iniziato ad assumere un peso sempre più notevole nel panorama artistico internazionale: nel cuore del Sud America Pocci ha così perfezionato il suo stile unico, capace di far dialogare tra loro le varie arti visive e mettendo al centro della sua arte il rapporto tra l’uomo e il suo ambiente sociale e urbano attraverso l’uso di materiali poveri e varie tecniche pittoriche. I suoi lavori hanno così iniziato a essere esposti alla Galleria Abc di Milano, nel 2002. Dal 2004 al 2006 ha invece vissuto e lavorato a Roma, iniziando la collaborazione con la galleria “Il Sole - Arte contemporanea” per poi trasferirsi a Praga per lavorare per diverse e importanti committenze. Infine il rientro in Italia, ancora a Roma e poi a Milano (dal 2012 al 2015, instaurando collaborazioni preziose con gallerie e musei in tutto il Paese e anche in Francia e Svizzera. Affermatosi nel panorama internazionale, Pocci ha continuato a esporre regolarmente in tutti i più grandi poli artistici d’Europa: a Roma, Milano, Berlino, Praga, Parigi, Londra ma anche in Spagna, a Marsiglia, a Berna e a Zurigo. Tornato a Piombino, ha inoltre fondato e presieduto l’associazione “5in5”, gruppo nato per produrre e promuovere la grafica e la stampa d’artista.
Traccia indelebile
Riccardo Pocci si è attestato come una figura di primo piano anche nel territorio della Val di Cornia. Artista a tutto tondo, è sempre stato attivo promotore delle iniziative artistiche e pittoriche sia a Piombino che nel resto del territorio dove aveva infine scelto di vivere: non a caso aveva aperto anche nel centro di Suvereto una bottega artistica e nel 2023 aveva assunto il ruolo di direttore artistico della manifestazione Artinborgo. Andando a ritroso, nel 2017 aveva anche affittato l’ex officina Piaggio al Cotone-Poggetto, in via Provinciale, per avviare pochi mesi dopo una sua iniziativa artistica e imprenditoriale che prevedeva un laboratorio, uno studio e anche una galleria dove esporre i lavori lì prodotti. Nella sua mente, quello sarebbe dovuto diventare un punto di aggregazione per gli artisti del territorio. Puntando a diffondere la cultura dell’arte tra i più giovani: una missione, questa, che ha portato avanti negli anni con il suo lavoro da professore. «Ciao Riccardo, stamattina la notizia che non avremmo mai voluto sentire – lo ha ricordato il liceo Leon Battista Alberti ieri sui propri canali social – in questi anni hai portato nella nostra scuola la tua passione per l’arte, la tua competenza, la tua umanità. Grazie a te i nostri alunni hanno avuto la possibilità di entrare in contatto con artisti di fama nazionale e internazionale, attivando collaborazioni importanti e partecipanti a progetti innovativi. Soprattutto – proseguono i docenti e il personale del liceo – hai sempre regalato un sorriso a chi incontrati nei nostri corridoi: un sorriso buono che riusciva a risvegliare la fiducia in se stesso e nelle proprie potenzialità anche in chi l’aveva smarrita. La tua ironia e la capacità di entrare in connessione con gli altri sono state un sostegno, anche nelle situazioni più critiche. Questo ci hai donato ogni giorno – concludono dal liceo artistico piombinese – l’idea che sia fondamentale coltivare le proprie passioni e la certezza che l’arte possa accendere dentro di noi delle luce per superare qualsiasi buio».
Sul territorio
Pocci ha lasciato un segno indelebile. Che le stesse amministrazioni comunali non hanno faticato a riconoscere dopo la sua morte. «La scomparsa di Riccardo Pocci ci addolora profondamente, come amministrazione e come comunità – dichiara la sindaca di Suvereto Jessica Pasquini – oltre ai legami affettivi, Riccardo aveva realizzato a Suvereto tappe del suo percorso artistico, aprendo una bottega nel centro storico e partecipando attivamente alla manifestazione Artinborgo, patrocinata dal Comune, di cui nel 2023 è stato direttore artistico. È una perdita dolorosa – conclude – difficile da accettare, per una vita ancora lunga da vivere e per una capacità artistica ancora da esprimere. La giunta comunale di Suvereto e la comunità tutta si stringono alla famiglia e a tutti i suoi cari in questo terribile momento». Attraverso i social lo ha omaggiato anche il Comune di Campiglia Marittima: sulla pagina istituzionale la sindaca, la giunta e l’amministrazione lo hanno ricordato «con stima e si stringono alla famiglia porgendo le più sentite condoglianze» sottolineando come «Riccardo ci ha lasciato troppo presto, troppo giovane per dover abbandonare la sua famiglia, i suoi cari, i suoi amici, la sua arte. Una persona – concludono da Campiglia – che ha segnato una traccia di bellezza nel senso più ampio del termine in ognuno che ha incontrato. E che abbiamo avuto l’onore di ospitare, con le sue mostre al Palazzo Pretorio e al teatro Concordi». Anche l’assessora alla cultura di Piombino Simona Cresci, pubblicando una foto che lo ritrae con i suoi alunni del liceo Alberti, lo ha ricordato con grande affetto. «Troppo giovane, troppo in fretta, troppo dolore – ha scritto – troppo...prof».