Il Tirreno

Il caso

Piombino, piove nell’ospedale di Villamarina: e il sindaco attacca la Regione

di Gabriele Buffoni

	L'ospedale Villamarina
L'ospedale Villamarina

La Asl spiega che «verrà utilizzata una gru per esaminare meglio la copertura dell’ospedale». E intanto scoppia la polemica

13 febbraio 2024
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PIOMBINO. Il ronzio dei macchinari è intervallato dal ticchettio costante delle gocce d’acqua piovana che cadendo dal soffitto finiscono per riempire i secchi sul pavimento, costellato di lembi di carta assorbente. Raccolti in un lato della stanza, coperti sotto un telo protettivo di plastica, ci sono invece gli strumenti elettronici per permettere ai medici e ai tecnici ospedalieri di eseguire le analisi necessarie sui campioni biologici. Uno scenario che sembrerebbe adatto a descrivere un ospedale da terzo mondo. Invece no: è quanto avvenuto nella prima settimana di febbraio 2024 a Piombino, all’ultimo piano del presidio di Villamarina. Due i reparti colpiti dalle infiltrazioni d’acqua, frutto delle piogge che si sono riversate sabato e domenica: nello specifico si tratta del laboratorio analisi e del centro trasfusionale piombinese (peraltro recentemente rinnovato). È bastata un po’ di pioggia che la copertura dell’ospedale non ha più retto lasciando filtrare l’acqua all’interno dell’intercapedine con il soffitto degli ambienti interni. Creando pesanti infiltrazioni in entrambi i reparti e costringendo il personale ospedaliero a correre ai ripari con secchi, carta assorbente e teloni. Almeno per salvare le apparecchiature, perlopiù elettroniche e molto costose.
Sopralluogo con la gru
Una criticità importante per un ambiente come un ospedale, che non ha creato solo disagi ai pazienti ma anche agli stessi operatori sanitari, costretti a correre ai riparti per evitare danni anche alle apparecchiature scientifiche. Per questo l’intervento di riparazione del punto dove si sono verificate le infiltrazioni avverrà in tempi brevi. «L’ufficio tecnico ha programmato una verifica per domani – spiegano dall’Asl Toscana nord ovest – verrà utilizzata una gru per esaminare meglio la copertura dell’ospedale. In questo modo i tecnici potranno capire che tipo di intervento sia necessario fare per evitare che un episodio simile si ripeta».
Un problema annoso
Anche la direttrice dell’ospedale Giovanna Poliseno nella mattina di lunedì 11 febbraio è andata a fare un sopralluogo nei due reparti colpiti dall’infiltrazione. «Si tratta di una zona comunque limitata di ospedale – spiega – con il direttore del centro trasfusionale abbiamo deciso una riorganizzazione interna per spostare le apparecchiature, visto che si tratta di macchinari perlopiù nuovi, in una zona più sicura del reparto: in questo modo, dovesse capitare di nuovo prima del completamento delle riparazioni sul tetto, non si correrà il rischio di danni ai macchinari». Quello che è certo però è che «servirà completare il rifacimento della copertura». Quella porzione di tetto infatti «è l’ultima che resta da sistemare – spiega Poliseno – sul resto della copertura abbiamo già eseguito lavori di ripristino, l’azienda non è rimasta con le mani in mano. Ora la priorità è intervenire per sistemare quanto prima quest’ultima falla – conclude – dopodiché con i tecnici valuteremo come completare il rifacimento del tetto dell’ospedale». Quest’ultimo episodio è però solo il più recente di una lunga serie. «Da almeno 4-5 anni segnaliamo il problema delle infiltrazioni all’azienda – commenta Paolo Camelli, segretario della Uil Fpl provinciale con delega alla sanità – quanto avvenuto nell’ultimo fine settimana non è nemmeno l’episodio più grave degli ultimi tempi: a volte – racconta – le infiltrazioni di acqua sono arrivate molti piani più in basso, arrivando addirittura nel pronto soccorso. Il problema è che un piano di manutenzione e ammodernamento generale dell’ospedale di Villamarina non esiste perché non ci sarebbero risorse per attuarlo: vengono solo fatti interventi-tampone in caso di emergenze».
L’attacco del sindaco
Sulla vicenda sono intervenuti anche il sindaco di Piombino Francesco Ferrari e l’assessora alla sanità Carla Bezzini, che hanno definito quanto avvenuto «una drammatica fotografia di quanto Regione e Asl abbiano lasciato a se stessi l’ospedale e tutto il personale che ci lavora. Da decenni assistiamo ad annunci di investimenti, assunzioni, potenziamento dei reparti che si sono tradotti in questo: un tetto che perde. I sindaci della Società della Salute – proseguono – hanno redatto un documento di riorganizzazione dei servizi dell’ospedale unico che, attualmente, esiste solo sulla carta. Ma a questa proposta concreta l’azienda ha risposto concedendo briciole mentre la Regione non ha risposto affatto: ne sono un esempio le unità operative di Urologia e Oncologia, annunciate ma di fatto solo una piccola parte della proposta fatta dai sindaci. La politica di Regione e Azienda sanitaria è evidentemente fatta solo di annunci di interventi faraonici e strutture fatiscenti. Per questo – concludono Ferrari e Bezzini – abbiamo chiesto un’audizione in commissione Sanità per coinvolgere il consiglio regionale, a cui abbiamo denunciato la situazione per l’ennesima volta».

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