Il Tirreno

Dopo il crollo

Avviata la demolizione del ponte. Tre mesi per riaprire la strada 329

di Giorgio Piglia
Avviata la demolizione del ponte. Tre mesi per riaprire la strada 329

Il 7 dicembre il sopralluogo dei progettisti con il personale della Provincia

04 dicembre 2022
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MONTEVERDI. È stato di parola il presidente della Provincia di Pisa Massimiliano Angori: aveva garantito al sindaco di Monteverdi Francesco Govi interventi rapidi e già alle sette di ieri mattina una grossa ruspa della ditta Vanni Pierino di Cecina era in azione per rimuovere le strutture del ponte sul botro dei Ripettini crollato la sera dell’1 dicembre. Il lavoro è andato avanti per tutto il giorno fino all’imbrunire e proseguirà probabilmente oggi e nei giorni seguenti, fino a completa asportazione del materiale finito nel letto del fosso.

«Daremo costanti informazioni al riguardo, volte a limitare, per quanto possibile, i disagi per le comunità coinvolte da questo evento», dice il presidente della Provincia Angori. Il braccio operativo della Provincia è l’ufficio Strade. Al vertice c’è l’ingegner Cristiano Ristori. «C’è un sentimento forte che mi lega a questo territorio – dice Ristori – , da queste parti tante volte ci passo in bicicletta. La notizia del crollo mi ha addolorato». Che aggiunge: «Non mi ha sorpreso: i controlli vengono fatti, però dobbiamo gestire 300 ponti su 2.500 chilometri di strade provinciali e al momento una sola persona se ne occupa all’interno dell’amministrazione provinciale, l’altra è in maternità». Il crollo era prevedibile? «Il ponte era classificato a rischio medio, un cedimento di questo tipo è piuttosto raro. Attualmente stiamo intervenendo sulle strutture a più alto rischio, molti lavori sono già finanziati. Fortunatamente i soldi ci sono e interveniamo con precedenza assoluta ai casi più gravi, ma i conti si fanno anche con le persone e le ristrettezze a cui ho accennato prima».

Dalle parole ai fatti. Ristori informa che il 7 dicembre saranno sul luogo del crollo i progettisti e il personale della Provincia per decidere quali opere sono necessarie per il posizionamento, a scavalco dell’attuale voragine, di un ponte Bayley in acciaio: è questa infatti la soluzione individuata e più rapida, ancorché temporanea, per riaprire alla circolazione dei veicoli quel tratto della strada 329. La struttura in acciaio, presa a noleggio, avrà una lunghezza di 15 metri, poggerà su terreno consolidato e consentirà il transito a senso unico alternato. La Provincia ha indicato in 90 giorni il tempo necessario per questo primo intervento; contestualmente si avvierà la progettazione e la gara d’appalto per la costruzione del nuovo ponte, tempo indicato circa due anni.

Intanto a Monteverdi e Canneto ci si rassegna ai disagi. Che non sono pochi, almeno venti minuti per il percorso alternativo, coinvolte varie categorie: lavoratori, studenti, insegnanti, ambulanze, servizi sanitari e assistenziali, per non parlare degli addetti ai rifornimenti e dei turisti, a partire dalla primavera.

La richiesta degli amministratori locali e di molti cittadini in queste ore, riconosciuta la tempestività dei primi interventi, è che si mantengano ritmi sostenuti per tutto il tempo della ricostruzione. Perché se fortunatamente la tragedia è stata solo sfiorata, avrebbe ripercussioni pesanti, forse drammatiche prolungare i disagi ben oltre i tempi annunciati.


 

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