Il Tirreno

Aggiornamento delle 20.11: La donna scomparsa è stata ritrovata viva sugli scogli di Procchio dopo che era scomparsa due giorni fa

PROCCHIO. Finale lieto quello della vicenda che ha visto coinvolta Marina Micalizio, figlia di Pippo, poliziotto famoso per la sua lotta contro la mafia nel Nord.  La donna era scomparsa tra gli scogli di Procchio, all’Elba. Il marito aveva presentato denuncia di scomparsa alla stazione dell'Arma a Marciana Marina. La donna si era allontanata con il cane. Sugli scogli vicino a Procchio stamani era stato trovato l'animale morto, il guinzaglio era impigliato tra le rocce. Vicino c'era il cellulare della donna.

 E’ stata utilizzata una task force sia in mare che in terra per non perdere la speranza di trovare viva la donna. Le squadre di terra comprendevano i vigili del fuoco e la protezione civile mentre quelle di mare erano coordinate dalla Capitaneria di porto locale. Ha sorvolato l’area interessata un elicottero dei vigili del fuoco e un drone. Utilizzate anche le squadre cinofile. Hanno collaborato alle ricerche: Carabinieri forestali, carabinieri protezione civile la Racchetta, vigili del fuoco, capitaneria, Anpas Portoferraio, sacramento Portoferraio.

Pippo Micalizio, il padre della donna di cui si erano perse le tracce, morto nel 2005, si guadagnò nel tempo l’appellativo giornalistico di “superpoliziotto” per via delle prime grandi maxi operazioni contro la mafia e la ‘ndrangheta al Nord, da lui dirette a cavallo tra gli anni ottanta e novanta. Promosso a Roma, venne nominato vice direttore della Direzione investigativa antimafia (Dia) e diventò numero uno dei Servizi centrali antidroga. Nel 2001, uomo di fiducia del Viminale, venne inviato a Genova come ispettore per gestire le indagini post G8 sull’irruzione di poliziotti e carabinieri nella scuola Diaz e i fatti controversi nella caserma di Bolzaneto.