Il Tirreno

Baratti

La street art di Ozmo piace (un po’): aiuterà la fonte di San Cerbone

Cecilia Cecchi
La street art di Ozmo piace (un po’): aiuterà la fonte di San Cerbone

Il sindaco Ferrari: «Niente multe, né rimozione. Conserveremo l’opera»

28 giugno 2022
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Due – enormi – monete in bianco e nero ai lati della la fonte di San Cerbone. Frutto dell’incursione notturna dello street artist Ozmo. L’opera si ispira alla Medusa “classica” dalle monete anche del tesoro di Populonia (seconda metà del IV secolo a. C) ora in mostra al museo etrusco collezione Gasparri e attira l’attenzione sul degrado della storica fonte. Ma sono informazioni che purtroppo i tantissimi che affollano il golfo un po’ Rimini in terra etrusca non lo sanno.

Parcheggi esauriti dalle 8.30, il retro duna già toilette a cielo aperto.

L’arte è soggettiva. E stavolta a spezzare una lancia a favore della street art vale il fatto che Ozmo ha scelto un monumento cadente. Non sgorga più neppure l’acqua.

Giudizi e inevitabili polemiche se sia davvero arte o un degrado in più.

«Monete che colorano? Un opera proprio brutta». «Sbagliatissimo il colore in un’area antica così». «Se davvero voleva chiedere più cura per la fonte non firmava! Però ameno sanno chi devono multare».

Per tanti resta discutibile imbrattare un “monumento”.

Però dando qualche spiegazione a chi si ferma a guardare con curiosità c’è chi alla fine apprezza. «Sicuramente meglio del cestino dei rifiuti che sta proprio qui davanti – commenta Tania Mussari, operaia, appena arrivata da Firenze – Mi dispiace comunque, perché sono due rappresentazioni ingombranti realizzate su un muro antico. Questo anche se l’intento è sollecitarne il recupero». Anche l’amica Martina Pagliereini, professoressa a scuola, concorda: «Forse un po’ troppo tribale, stile Chiapas – sottolinea – però il golfo è uno spettacolo comunque» .

Michael van Balen e Christine Bakker, olandesi con casa a Firenze, sono grandi amici di Baratti da 15 anni: «Un po’ disordinata come incursione artistica però attira l’attenzione – spiegano –, peccato invisibile dalla strada. Comunque a noi piace».

«Magari l’avrei apprezzata meglio se davanti ci fosse stato un cartello per capire qualcosa di più subito» dice Camilla Leoncini di Venturina, in spiaggia con la sua bambini (comunque alla piccola piace da subito).

Ora che succederà? Si procederà con una multa o a rimuovere la realizzazione?

«L’intervento di Ozmo a Populonia è stato autonomo, come è caratteristica di questo genere di incursioni artistiche. Non molto tempo fa è capitata una cosa simile a Venezia – risponde il sindaco, assessore alla cultura Francesco Ferrari – con un intervento di Banksy. Ozmo ha utilizzato una delle perle del territorio rileggendola in una chiave contemporanea: siamo orgogliosi che l’artista abbia scelto il nostro territorio e di certo non vogliamo rimuovere l’opera o muoverci legalmente nei suoi confronti, tutt’altro. Anche questo genere di azioni sono importanti oltre che come valore artistico anche per promuovere Baratti e Populonia – prosegue Ferrari –. Dovremo solo capire come far convivere in armonia l’opera con un’area così pregevole, archeologicamente importante ed estremamente frequentata».

Piaccia o no il frutto dell’incursione notturna di Ozmo rimbalza sui social insieme alle monete del Poggio della Porcareccia in mostra a Populonia e alla fonte non più dimenticata. Intorno, intatto e diffuso, il trionfo di storia, natura, bellezza.

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