Il Tirreno

criminalità organizzata 

Di nuovo in manette Tommaselli e Calcagno

Di nuovo in manette Tommaselli e Calcagno

I due affiliati alla camorra già arrestati nel 2019 all’Elba Sono accusati di un omicidio commesso a Soccavo

05 febbraio 2020
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CAMPO NELL’ELBA. Filippo Tommaselli ed Enrico Calcagno, finiti in manette nei primi mesi del 2019 a Marina di Campo, sono stati arrestati di nuovo (a gennaio) dalla direzione distrettuale antimafia di Napoli, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale campano. Una conferma ulteriore di quanto fossero ancora pericolosi e attivi i due, arrestati sull’isola nell’inchiesta “Due Mondi” dai carabinieri del nucleo investigativo di Livorno, guidati dal maggiore Michele Morelli. I militari li avevano arrestati per traffico di sostanze stupefacenti: i due avevano creato una fitta rete di spaccio sull’isola e si stavano espandendo nel mercato, facendosi forza della loro appartenenza alla camorra. In effetti gli accertamenti successivi fecero emergere il loro passato in seno alla criminalità organizzata di matrice camorristica: in particolare i carabinieri accertarono che il 16 dicembre 2013 Filippo Tommaselli venne arrestato durante un summit di camorra nel quartiere Soccavo a Napoli, nel corso del quale furono arrestate 6 persone a vario titolo legate alla criminalità organizzata. Nel blitz fu sequestrata una pistola, giubbotti antiproiettile e un “rendiconto” sulle piazze di spaccio. Filippo Tommaselli, classe 86, è il figlio di Carlo, detto “Carlucciello”, quest’ultimo ricercato per associazione per delinquere di tipo mafioso, traffico di droga ed estorsione e ritenuto ai vertici della criminalità operante tra i quartieri di Soccavo e Pianura. A gennaio, su richiesta della direzione distrettuale antimafia, i Carabinieri si Napoli hanno arrestato Carlo Tommaselli, il figlio Filippo Tommaselli, Antoino Megali ed Enrico Calcagno, ritenuti gravemente indiziati del delitto di omicidio di Fortunato Sorianiello, commesso il 13 febbraio 2014 all’interno del salone di barbiere “Creative Hair”, nel quartiere urbano di Soccavo. Il provvedimento cautelare è stato emesso all’esito di una mirata attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica, che ha permesso di individuare, attraverso dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, riscontrate da intercettazioni telefoniche ed ambientali, il ruolo ricoperto dai destinatari dell’ordinanza cautelare. Secondo il provvedimento cautelare, Carlo Tommaselli, a capo del clan Tommaselli – Marfella, operante nel quartiere Pianura, voleva uccidere Sorianiello, figlio di Alfredo detto “o’ Biondo”, ex affiliato al clan Grimaldi, a causa di un contrasto insorto per questioni legate allo spaccio di droga nella zona denominata “della99” nel Rione Traiano.

Filippo Tommaselli ed Enrico Calcagno erano arrivati da qualche anno a Marina di Campo con le famiglie, dove avevano aperto delle attività commerciali. Già nel febbraio del 2016 i carabinieri arrestarono Calcagno, dopo aver trovato nella sua casa undici chili di droga e un fucile a canna lunga da guerra nascosti nell’intercapedine all’interno di un muretto a secco tirato su al confine tra l’abitzione e quella dei vicini. —

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