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Il derby del cuore di Lollo D’Ercole. «Herons e Pielle sono le più forti»

di Lorenzo Carducci
Lorenzo D’Ercole ex play guardia ha 35 anni
Lorenzo D’Ercole ex play guardia ha 35 anni

Sbocciato a Montecatini, il play 35enne ha chiuso la carriera a Livorno

22 dicembre 2023
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MONTECATINI. Cresciuto nel vivaio della sua Montecatini con l’esordio in A2 a 16 anni nel 2004 (nell’allora Rb di coach Calvani), Lorenzo D’Ercole ha chiuso la carriera 19 anni dopo alla Pielle Livorno, l'anno scorso in serie B. Nel mezzo tra il rossoblù e il biancazzurro, una quindicina di stagioni nel massimo campionato di basket, con due scudetti e altri due trofei vinti a Siena, oltre ad una promozione in A con Tortona. Con l’orgoglio di aver indossato anche la maglia della nazionale oltre a quelle delle varie Udine, Cremona, Roma, Sassari, Avellino, Pistoia, Venezia, Stella Azzurra. Abitando a Roma, sabato sera alle 20,30 non sarà al Palaterme per assistere alla partita tra la Fabo e la sua ultima squadra, rispettivamente prima e seconda a pari merito nel girone A di serie B Nazionale, ma farà di tutto per recuperarla in tv. Per motivi di cuore ma anche come apprendista allenatore, oltre a studente di un master in sport management e marketing.

Montecatini-Pielle è uno scontro che racchiude un po’ gli estremi della sua carriera.

«Eh sì, la Pielle è la società con cui l’ho conclusa, a Montecatini invece è dove ho cominciato. Secondo me si scontrano le due migliori squadre del girone, si prospetta una partita di alto livello che mi sarebbe piaciuto vedere dal vivo. Anche per seguire da una parte per i miei ex compagni e dall’altra il mio amico Nicola Natali, con cui ho condiviso tutta la trafila delle giovanili e che sta andando veramente alla grande calandosi sempre di più nella categoria dopo tanti anni in serie superiori. Quand’eravamo ragazzini per un breve periodo ci ha allenato Federico Barsotti (coach degli Herons, nda), ho un ottimo ricordo. Invece io e Nicola purtroppo non siamo mai riusciti a giocare assieme da professionisti».

Che partita si aspetta e con quali protagonisti?

«Sono due squadre entrambe aggressive e che prestano attenzione alla difesa. Come singoli Chiarini non lo conoscevo, è un giocatore di grande talento che può uscire un po’ dagli schemi, ma per Montecatini una chiave sarà cercare di limitare anche Rubbini, il motore della PL. Di Herons invece mi ha impressionato Benites e poi cito Sgobba. In ogni caso entrambe hanno almeno 8-9 giocatori pericolosi, i protagonisti possono sempre essere diversi».

Com’è stata l’esperienza in maglia Pielle? «A Livorno ci avevo già giocato al mio primo vero anno tra i professionisti in A2 (2007-08). Tornarci, rivivendo a pieno quella passione e il nuovo entusiasmo, è stato emozionante. Anche perché negli anni prima a causa del Covid i palazzetti erano semi vuoti. Sul campo le cose potevano andare diversamente con un pizzico di fortuna in più, ma comunque siamo usciti a testa alta ai playoff».

E come ambasciatrice di una Toscana dei canestri che torna a brillare c’è proprio Pistoia, dove lei ha giocato prima della pandemia. E che sempre sabato ospiterà la Virtus Bologna (alle 20 al PalaCarrara).

«Finalmente siamo in un momento positivo per il basket toscano, per fortuna sono tornati passione e risultati. A Pistoia ci sono nato, vedevo la squadra da piccolo, ci ho giocato e tuttora ho un legame importante. Sta facendo molto bene, come dicevo a Gianluca (Della Rosa, il capitano di Estra, nda), anche senza vittorie vedevo una squadra viva e pronta. Ora devono restare coi piedi per terra e giocare sempre come se fossero a 0 punti, con quella fame, altrimenti è un attimo ritrovarsi in situazioni pericolose. La Virtus arriverà un po’ stanca per l’Eurolega ma resta fortissima e in grande forma, allenata da un fuoriclasse come Luca Banchi che ho avuto a Siena come vice di Pianigiani per due anni. Il fatto che giochino sabato è un vantaggio per Pistoia che ha avuto tutta la settimana per prepararsi, ma in ogni caso servirà un'impresa».

E del derby di Montecatini che ne pensa?

«Sta creando attenzione e attaccamento, che è positivo, grazie anche al valore delle due squadre. Anche Gema quest’anno è fortissima. Quel che succederà in futuro lo vedremo, probabilmente servirà un’unica realtà ma per ora le cose stanno andando bene così».

 

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