Futuro liceo Lorenzini: il Comune di Pescia punta ancora sull’area ex Santoni
In consiglio il dibattito chiesto dall’opposizione sulla nuova sede dell’istituto
Pescia Il ricorso al Tar contro la variante non rappresenta un impedimento alla realizzazione del nuovo liceo Lorenzini. Ad affermarlo, senza tema di smentita, è l’assessore Vittorio De Cristofaro. Lo ha fatto nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale, che ha avuto come unico argomento all’ordine del giorno proprio le sorti del liceo.
La richiesta di sviscerare l’argomento, per fugare ogni dubbio circa il prosieguo del progetto della nuova scuola e allo stesso tempo ottenere aggiornamenti su quale sarà il futuro dell’attuale sede scolastica è partita dai consiglieri della minoranza, a cui si è aggiunto l’indipendente Alessio Spelletti. Nel suo articolato intervento, l’assessore ai Lavori Pubblici ha sottolineato per l’ennesima volta come la lunga gestazione che ha portato all’approvazione della variante sia dipesa da “problemi procedurali e provvedimentali”, e che a ogni modo è avvenuta in continuità con quanto realizzato dall’amministrazione precedente: «L’abbiamo solo resa conforme con le osservazioni della Regione, della Provincia e della Sovrintendenza».
L’unica modifica ha riguardato la cosiddetta “area di atterraggio” ovvero il luogo dove viene trasferita la capacità edificatoria da un’altra area (detta “area di decollo”) attraverso strumenti come la compensazione urbanistica. Nell’adozione dai circa 5mila metri quadri iniziali si era passati a circa 13 mila. Ma da Regione e Provincia è arrivato lo stop per incompatibilità col piano strutturale e con la legge regionale. «L’articolo 20 dice che puoi aumentare del 20% per andare in soccorso delle attività produttive – ha spiegato De Cristofaro – in casi eccezionali questo limite può essere superato, ma sempre entro i limiti fissati dal piano strutturale. Noi abbiamo aumentato l’edificabilità non del 20 bensì del 41%».
De Cristofaro riferisce che nel corso di un incontro con i proprietari dell’area, questi dissero di necessitare di un’area che andasse dai 6 agli 8 mila metri quadri, cosa a cui si poteva giungere senza problemi. «La premialità concessa – ha puntualizzato l’assessore – non spetta, è una concessione dell’Ente, per di più abbiamo esonerato la proprietà anche dal pagamento degli oneri primari (circa 300mila euro) e in parte secondari, somma alla quale abbiamo rinunciato pur di favorire la realizzazione della scuola. Nella volontà di andare avanti si è fatto questo percorso, dunque, sebbene vi sia un ricorso non è corretto dire che è causa di impedimento al progetto. Noi ci siamo attenuti semplicemente alle prescrizioni normative. Se quella scuola la vogliono fare, la possono fare subito. Due sono i propositi dell’amministrazione: che il Lorenzini rimanga a Pescia e non ostacolare, bensì favorire il progetto, lo ha già fatto sobbarcandosi un mancato introito per favorire la costruzione della nuova scuola».
La minoranza ha replicato sostenendo di non avere interesse nei tecnicismi, ma i numeri sono numeri e la normativa è la normativa. La Provincia aveva e ancora ha la facoltà di edificare nell’area ex Santoni la nuova scuola. Cosa succederà da qui in avanti? Intanto la Provincia ha commissionato uno studio sula fattibilità di alcuni lavori di messa in sicurezza di cui necessita l’attuale sede, la cui agibilità scadrà nel 2028. Questa è la priorità. Da qui a quando la nuova scuola verrà realizzata, infatti, devono essere garantiti spazi adeguati agli studenti.