Montecatini, ipotesi di turbativa d’asta nella procedura per le Terme
La querela presentata dalla stessa società che è parte civile
MONTECATINI. In corso un procedimento penale con l’ipotesi di reato di turbativa d’asta nell’ambito della procedura di concordato preventivo in continuità della società Terme spa. È quanto scrive nella relazione trimestrale il liquidatore giudiziale Alessandro Torcini. La stessa società ha presentato querela tramite l’amministratore unico Luca Quercioli ed è parte lesa, oltreché civile nel tentativo di ottenere un risarcimento. Tutto da vedere se il reato sia stato commesso oppure no. Insomma un’altra notizia funesta per le Terme fallite rimaste aperte per quel poco che ancora funzionano agli stabilimenti Tettuccio e Redi, per la cura idropinica e l’attività di fisioterapia in convenzione con il Servizio sanitario nazionale.
Ma anche il rapporto con la Croce Rossa Italiana, da quanto si apprende, non sembra andare avanti in maniera così ottimale. Almeno secondo quanto scrive ancora Torcini, una relazione arrivata ai numerosi creditori della società. Il professionista informa infatti che le Terme non hanno versato le spese per le utenze, ma che hanno subito un’impennata per i servizi svolti appunto dalla Croce Rossa.
I mancati pagamenti e gli avvisi di sollecito non sarebbero dunque riconducibili a spesa in carico alla società, che resta però intestataria delle utenze. Questo fa dire a Torcini che le Terme si stanno «impropriamente accollando ingenti costi, il cui ristoro potrebbe essere problematico». Dunque - tra le righe - anche l’attuale gestione presenterebbe delle falle, quando invece il concordato in continuità servirebbe per salvare il salvabile. E invece i soldi da risarcire lieviterebbero.
Vengono allora sottolineate «gravi irregolarità di funzionamento». E questo spiegherebbe la mancata approvazione dei bilanci degli ultimi esercizi, 2024 e 2023. Si aggiunge poi «la costante dichiarazione della impossibilità di esprimere un giudizio formulato dai revisori dei conti da molti anni a questa parte».
La vicenda si tinge sempre più di nero. Nell’attesa che si muova qualcosa sul fronte delle aste dei singoli beni, scenario che si dovrebbe verificare nei prossimi mesi, comunque entro la fine dell’anno, quando il tribunale fallimentare di Pistoia dovrebbe dare pubblicità agli incanti degli edifici e quant’altro finito nel concordato.
Le Terme di Montecatini sono passate già da due maxi aste a lotto unico, senza successo: la prima il 16 luglio del 2024 con prezzo di oltre 42 milioni di euro, la seconda l’11 marzo scorso a 35 milioni e spiccioli. Nessuno si è presentato con una offerta, anzi qualcuno avrebbe “disturbato” la procedura.