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Controlli nel Padule di Fucecchio, otto illeciti amministrativi e due denunce a cacciatori

Controlli nel Padule di Fucecchio, otto illeciti amministrativi e due denunce a cacciatori

La polizia provinciale: «Nessun bracconaggio, siamo impegnati nella salvaguardia dell’area umida»

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Monsummano Centodue servizi effettuati in un anno dalla polizia provinciale e altre trentatré perlustrazioni svolte dalle guardie venatorie volontarie per la salvaguardia del Padule di Fucecchio, dell’area contigua e delle zone di protezione speciale limitrofe del territorio della provincia di Pistoia.

Risponde con questi numeri l’ente di piazza San Leone alla denuncia di qualche giorno fa dell’associazione Amici del Padule di Fucecchio per la biodiversità, che aveva segnalato il «carico elevato di utenza venatoria» anche nei primi giorni dell’anno, quando «nel Padule di Fucecchio sono ghiacciate le zone allagate e perfino alcuni canali con acque ferme», circostanza che «vieta il divieto di caccia in presenza, anche parziale, di ghiaccio». La stessa associazione aveva poi evidenziato la presenza di fenomeni di bracconaggio con «l’uso di richiami elettronici di canti di uccelli (di anatidi in particolare), pratica vietata e punita penalmente».

La polizia provinciale con il comandante Franco Monfardini precisa ora «che la normativa vigente stabilisce che il divieto di caccia si applica quando la superficie allagata “è coperta in tutto o in parte dal ghiaccio” e non quando il ghiaccio è presente solo parzialmente».

Tornando ai numeri, i servizi effettuati durante il periodo di attività venatoria, compreso tra settembre e dicembre scorsi, hanno portato a otto illeciti amministrativi fra i quali una mancata annotazione di capo stanziale, un transito lungo il canale del Terzo con veicolo non autorizzato, una caccia senza autorizzazione, due detenzioni di munizioni a pallini di piombo in area contigua, due cacce vaganti in area contigua al di fuori dell’orario consentito, oltre a due denunce all’autorità giudiziaria per illeciti penali in materia venatoria. Rispetto alla segnalazione di uso di richiami elettronici di canti di uccelli (di anatidi in particolare), «si evidenzia come questo tipo di illecito, particolarmente diffuso tempo addietro, risulti oggi diventato estremamente sporadico grazie anche alla vigilanza svolta da polizia provinciale, carabinieri, forestali e vigilanza volontaria negli scorsi anni. Naturalmente, alla luce delle segnalazioni fatte, sarà premura del corpo di polizia provinciale effettuare controlli specifici nel mese di gennaio», viene sottolineato.

Così il consigliere provinciale delegato Nicola Tesi: «La polizia provinciale opera da sempre su delega della Regione Toscana per le azioni di controllo della fauna presente su tutto il territorio provinciale. Siamo impegnati a contrastare i fenomeni di bracconaggio, l'invasione degli ungulati nelle zone non vocate e per la pubblica incolumità nei centri abitati e sulle strade, il fenomeno dei danni alle colture patite dagli agricoltori, da parte dei corvidi (cornacchie grigie e gazze) e dei piccioni. Ritengo pertanto che si debba fortemente contrastare queste specie e il proliferare di quelle aliene al fine di riportare il cratere palustre e l’intero territorio ad essere abitato solo dalle specie autoctone, oltre ad effettuare un controllo mirato sulla proliferazione incontrollata della vegetazione in aree non sottoposte a vincoli, mirando ad evitare il fenomeno dell'interramento». «Mi auguro inoltre – conclude Tesi – di poter contribuire alla definizione di un nuovo regolamento per il taglio della vegetazione nell'area contigua, di concerto con la Regione, con lo scopo di salvaguardare prima di tutto la sicurezza idraulica della popolazione rivierasca». Poi la polizia provinciale invita gli Amici del Padule «a fornire agli organi di vigilanza circostanze più dettagliate, come orari e luoghi, così da contribuire a migliorare le azioni di intervento in modo più preciso e tempestivo». l

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