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Scuola calcio, pronti 50 ricorsi delle famiglie non rimborsate. Il caso a Monsummano

La riunione con i genitori dei ragazzi iscritti alla scuola che non è partita
La riunione con i genitori dei ragazzi iscritti alla scuola che non è partita

Intanto la società si è impegnata a pagare le somme in due tranche: incontro con il Comune

26 settembre 2024
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MONSUMMANO. Sono 50 le famiglie dei giovani calciatori di Monsummano che, martedì sera (24 settembre), hanno accettato l’invito del Comune a partecipare a un’assemblea all’ex oratorio San Carlo. Qua l’assessore allo sport Libero Roviezzo ha ribadito l’impegno dell’amministrazione comunale per agevolare un più rapido rimborso possibile a quelle famiglie che, dopo aver pagato la quota di iscrizione alla scuola calcio dei Giovani Granata, hanno avuto notizia che la società non avrebbe per quest’anno svolto alcun tipo di attività.

Il nodo

Alla base del disimpegno della società monsummanese, l’insanabile dissidio con il Comune circa la gestione dell’impianto sportivo Loik. Mentre il Comune infatti era propenso ad affidarlo per un arco temporale limitato (due anni al massimo), i Giovani Granata avevano rilanciato chiedendo un affidamento molto più duraturo, che consentisse alla società investimenti come un bar ristorante e pizzeria che potesse divenire nel tempo un punto di riferimento non solo per l’area sportiva ma per tutta la città.

Non essendoci margini di manovra, i Giovani Granata, in pieno agosto, decisero di gettare la spugna non facendo attività sportiva per l’anno in corso. In pochi giorni, l’intero staff societario fu lasciato libero di andarsene e anche ai giovani campioni in erba fu recapitato lo “svincolo societario” che ne consente l’iscrizione a un altro sodalizio. Questo “liberi tutti” non ha però impedito ai Giovani Granata di trattenersi le quote di iscrizione alla scuola calcio. Più penalizzati si sono trovati a essere coloro che decisero di pagare tutto e subito, usufruendo così di uno sconto.

Le famiglie

Chi invece decise di pagare solo in parte, ha poi ringraziato il cielo. Le 50 famiglie intanto hanno consegnato tutta la documentazione in loro possesso all’avvocato Daniele Casciani che ha assunto gratuitamente l’incarico di rappresentarne gli interessi, come lui stesso afferma: «La società ci aveva informato che un furto aveva fatto sparire i computer dove era registrata la contabilità ed è per questo che ho dovuto chiamare i genitori a raccolta per acquisirla. Tutti insieme vantiamo un credito di oltre 18 mila euro. In più vi sono altre famiglie che io non rappresento. Anche io sono fra i genitori i cui figli si sono trovati senza la loro scuola calcio dopo era stata regolarmente pagata ed è per questo che mi metto a disposizione di tutti. Martedì sera ho raccolto tutta la documentazione e sono pronto ad agire in base alle circostanze del caso. Per il momento comunque, preferisco non rilasciare dichiarazioni in attesa di altri sviluppi».

Nel frattempo, alcune famiglie sono state rimborsate dai Giovani Granata per le somme da loro versate al momento dell’iscrizione. Questo può essere interpretato come un segnale positivo, come del resto positiva sembra la comunicazione fatta dal legale dei Giovani Granata che, di fronte alle richieste dei genitori infuriati, ha fatto sapere che la società intende rimborsare il 50% del credito vantato dai genitori entro il 30 settembre e l’altro 50% entra il 30 ottobre. Sullo sfondo resta la questione politica di fondo, ovvero, i termini di gestione degli impianti sportivi di Monsummano, con il Comune ormai intenzionato a non concedere più affidamenti particolarmente lunghi.
 

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