Il Tirreno

Montecatini

L’intervista

Montecatini, il neosindaco Del Rosso: «Turismo, ex Lazzi, vigilantes e Torretta gli obiettivi»

di Luca Signorini

	Claudio Del Rosso nel suo ufficio da sindaco (foto Nucci)
Claudio Del Rosso nel suo ufficio da sindaco (foto Nucci)

Il primo cittadino mette in fila le priorità: «Arrivato qui mi è girata un po’ la testa, ora prevale il senso di responsabilità»

28 giugno 2024
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MONTECATINI. Testimone il cronista, Claudio Del Rosso da 24 ore proclamato sindaco si concentra sugli arredi minimi del municipio: bacheche mezze vuote, sedie, tavoli, fili della luce a vista, cartellonistica rovinata, mobilia fatta portare via. «Se vogliamo riportare il decoro a Montecatini, dobbiamo dare l’esempio partendo dal palazzo comunale», dice l’avvocato 54enne che per otto voti è salito al piano nobile di viale Verdi. Completo chiaro, cravatta blu, telefonate.

Sindaco, quali sono le sue prime emozioni dopo la vittoria?

«È per me un grande onore essere qui, devo dire che quando sono entrato mi è girata un po’ la testa. Ma già prevale il senso di responsabilità, siamo già nella fase della preoccupazione. Cercherò di rispondere a tutti i messaggi che mi sono arrivati, sono centinaia. Ora però subito testa al lavoro».


Sta lavorando alla formazione della giunta comunale?

«Oltre ad affrontare le cose urgentissime e gli aspetti formali ai quali dobbiamo adempiere, il primo impegno sarà formare la squadra di assessori. Ci stiamo lavorando, facciamo incontri e colloqui. In una settimana o dieci giorni saremo pronti, con il primo consiglio entro la metà di luglio. Ci saranno persone di rilievo e competenti. Io personalmente non escludo di avere delle deleghe, ma comunque già fare il sindaco è abbastanza rilevante, deve occuparsi di tutto e coordinare i componenti della giunta. Faremo poi le consulte con i cittadini su vari temi e nominerò consiglieri delegati».

Quali sono le priorità e le cose da affrontare subito?

«Abbiamo una road map precisa. Che non vuol dire fare tutto in 100 giorni, ma metterci a lavorare. Torno a precisare che non abbiamo mai detto che riusciremo a fare tutto in un anno, ma dobbiamo ripartire e mettere basi solide per non doverci più tornare sopra. Ci sarà un periodo di lavoro e di poca presenza pubblica, più lavoro e meno social. Questa è una fase burocratica e programmatica».

A cosa si riferisce quando parla di basi solide dalle quali partire?

«Siamo chiamati a una riorganizzazione della macchina amministrativa e burocratica comunale. Vanno riorganizzati gli uffici con l’inserimento di figure apicali, oggi non c’è nessun dirigente per oltre cento dipendenti. Ci concentreremo su questo e sulla presa di possesso del municipio, che non è banale. Dobbiamo strutturarci, anche sulla comunicazione istituzionale».

L’elenco delle priorità di mandato?

«La nascita della Fondazione per il turismo (Dmo) entro sei mesi/un anno, il recupero dell’immobile ex Lazzi, gli incontri con le associazioni del terzo settore e dello sport, e con le associazioni di categoria. Poi affronteremo il tema della sicurezza e del degrado con la stipula di convenzioni con le agenzie private, d’accordo con la prefettura, e la nascita della figura del coordinatore cittadino per la sicurezza. E naturalmente le Terme spa, visto che l’asta del patrimonio cade proprio nei primi 100 giorni di mandato (il 16 luglio, ndr): faremo immediati incontri istituzionali con commissario giudiziale, Regione Toscana, Cassa depositi e prestiti, Fondazione Caript e tutti gli enti pubblici e le Fondazioni coinvolti, per una restituzione chiara della situazione da cui si riparte e per stilare una roadmap con tutte le opzioni sul tavolo. C’è poi l’obiettivo di rilanciare la Torretta e il suo parco, con la piscina ludico-termale».

Quale sarà il suo primo atto da sindaco?

«Dovrò parlare subito con le associazioni del terzo settore per riorganizzare i rapporti col Comune. E c’è da affrontare in queste settimane il problema dei ragazzi che fanno sport in città, perché mancando il Palaterme e anche lo stadio dobbiamo andare a ragionare e a trovare spazi e palestre per tutte le società e gli atleti. Anche se pensavamo che qualcuno lo avesse già fatto».

Più sindaco o avvocato?

«Io ho uno studio strutturato con validissimi collaboratori, da anni mi occupo solo di penale e faccio pochi processi l’anno. Sicuramente abbandono il lavoro che ho su Firenze. Farò prevalentemente il sindaco ma continuerò a fare l’avvocato per un fattore di libertà e indipendenza. Non c’è un tempo preciso per fare il sindaco».

 

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