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Addio a don Agostino, lo storico parroco di Larciano Castello

Don Agostino Cecchin conosciuto anche come don Beniamino (foto di Giuseppina Naso)
Don Agostino Cecchin conosciuto anche come don Beniamino (foto di Giuseppina Naso)

La scomparsa a 88 anni la vigilia di Natale

27 dicembre 2023
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LARCIANO. Si è tenuto ieri nella “sua” chiesa il funerale di don Agostino Cecchin - conosciuto anche come don Beniamino - storico parroco della chiesa di San Silvestro a Larciano Castello e cappellano ospedaliero negli ultimi anni a Empoli e San Miniato (diocesi di appartenenza per Larciano), scomparso all’età di 88 anni nel pomeriggio del 24 dicembre, la vigilia di Natale.

Paese in lutto per questa figura molto amata e da sempre presente nella comunità, «l’angelo custode di tanti malati, innamorato della sua parrocchia, dei bambini e di Larciano Castello», dice la sindaca Lisa Amidei.

Moltissimi i messaggi di cordoglio e di affetto per il sacerdote, nato a Castello di Godego (provincia di Treviso, in Veneto), in via Vegre, il 20 febbraio 1935, figlio di Luigi e Stella Murarotto. Nella sua parrocchia natale era stato l’ultima volta nel febbraio dello scorso anno. «Lo ricordiamo con affetto e simpatia, per la profondità della sua fede, la semplicità che lo contraddistingueva, la cordialità che sapeva trasmettere», dicono i fedeli veneti sempre affezionati a lui.

Don Agostino è stato suo malgrado protagonista di una storia a lieto fine qualche anno fa, quando due truffatori erano riusciti a sottrargli ben 5mila euro. «Sono caduto nell’inganno – aveva spiegato al Tirreno il sacerdote in quella occasione – perché hanno fatto leva su di un’anziana ammalata, ricoverata in uno degli ospedali che frequento per il mio ministero. Sono 61 anni, infatti, che presto servizi, per gli infermi, nei nosocomi della Toscana».

Una volta però arrestati e condotti in carcere, i malviventi avevano restituito al parroco tutto il maltolto, come segno di redenzione. «Non dimenticherò mai – aveva aggiunto il sacerdote – il loro sguardo quando sono stati arrestati. In quel momento ho provato una profonda tristezza: ho pensato a loro, certo, ma soprattutto alle loro famiglie. Li ho perdonati subito e ho detto loro di fare i bravi, di non commettere mai più atti del genere. Ho pregato per loro e continuerò a farlo, anche in futuro». Una storia questa che rende l’idea di come fosse e della bontà d’animo di don Cecchin.

Ordinato sacerdote nel 1984, nel 2021 era diventato monsignore. Ha lavorato per oltre dieci anni come infermiere in vari ospedali del nord Italia, prima di cominciare a studiare teologia e intraprendere la strada che lo avrebbe poi portato a diventare un uomo di Chiesa. Nei primi anni di sacerdozio ha avuto anche il privilegio di concelebrare una funzione religiosa con l’allora papa Giovanni Paolo II, nella cappella privata in Vaticano. Alla famiglia di don Cecchin le condoglianze della nostra redazione.

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