Il Cerbaia esulta per la nona volta: Lamporecchio rimane biancorossa
Oltre 1.500 paganti allo stadio “I Giardinetti” per la finale della 23ª edizione del torneo
LAMPORECCHIO. Alle pendici del San Baronto, alle porte del paese del brigidino, nel suggestivo scenario dei “Giardinetti “addobbato coi colori ed i vessilli delle due finalista (fumogeni compresi) si è consumato venerdì sera l’atto conclusivo della 23ª edizione del palio calcistico dei rioni di Lamporecchio.
Difficile, per chi non è del posto, capire l’amore viscerale che lega i 7.500 abitanti di questo lembo di Valdinievole in odor di terre fiorentine, ad una manifestazione che dura più o meno una trentina di giorni ma alla cui preparazione vengono dedicati molti dei restanti mesi affinché la più bella festa pagana dedicata al Dio del football delle contrade sia perfetta, al di là del risultato agonistico. L’atmosfera carica di tensione ed elettricità viene in parte mitigata nel pre- gara dal vociare del bar ristorante, dalle battute e dagli sfottò, ma al fischio d’inizio l’aria si taglia col machete.
Intanto coloro che hanno pagato il biglietto sono in 1553, nuovo record della competizione. In più, tra addetti ai lavori, under 15 a ingresso libero e maestranze varie si sfiorano le 200 unità, lambendo i 1800 presenti. Inoltre, compresa la finalissima sono stati staccati ben 10144 biglietti in totale, altro record importante. La curiosità dell’atto finale? Vedere se Davide, nella fattispecie il Rione Levante, l’unico a non aver ancora iscritto il proprio nome nell’albo d’oro della kermesse, sarebbe riuscito a battere Golia, il favorito e popoloso Rione Cerbaia, che quel trofeo lo ha già alzato al cielo ben otto volte. Ma non è stata la sera dei miracoli. Ai pragmatici biancorossi basta il gol messo a segno da Jonathan Santamaria in apertura per aggiudicarsi la sfida decisiva. Onore ai bianchi di azzurro orlati di mister Alessio Francesconi, in partita fino alla fine, pur rischiando di prendere il secondo gol in più di un occasione. Nel finale rischiano addirittura di raddrizzare il match ma il portiere Venturini sventa il pericolo.
Alla fine ha vinto la squadra più forte come spesso avviene nel calcio. Mentre Francesconi consola i suoi, Lorenzo Mazzeo ex bomber professionista, torinese di nascita ma ormai cerbaiolo d’adozione si gode il secondo trionfo personale consecutivo, pur tornando sul recente bruciante passato.
«In questo torneo niente è scontato – sentenzia – come ci ha insegnato il ko rimediato in finale col Rione Tesi nel pre covid. Ecco perché ogni avversario va preso con le molle e rispettato».
Prima dei titoli di coda c’è il tempo per i riconoscimenti personali a cominciare da giocatore più giovane Gregory Bautista Polanco, sedici anni da poco compiuti e quello più datato, l’highlander Raffaele Marangoni, 50 primavere. Quindi il capocacanniere Edaordo Bicchieri (Rione Centro) , Lorenzo Venturini (Rione Cerbaia) miglior portiere e Tommaso Pieri, sempre del Rione Cerbaia giudicato miglior giocatore della manifestazione. Poi Lamporecchio viene avvolta dai colori e dai cori biancorossi. Al prossimo anno.