«Troppi piccioni in città Serve un mangime anticoncezionale»
Giancarlo Fioretti
MONTECATINI. Alberto Lucarelli, titolare del bar The Planet in Corso Roma 28 a Montecatini, ha depositato ieri in Comune, all’attenzione del sindaco Luca Baroncini, una richiesta di contrasto al degrado sanitario derivato dall’eccessiva presenza dei piccioni in città. Ritenuti patrimonio ambientale, i piccioni urbani (detti altrimenti ‘torraioli’) da un punto di vista giuridico sono di esclusiva pertinenza dello Stato. Questo comporta che nessun privato possa catturarli né, tantomeno, sopprimerli. Anche un’eventuale operazione per contenerne il numero, deve essere approvata dalle autorità comunali. Per questo Lucarelli ha pensato bene di rivolgersi direttamente al sindaco Baroncini che, non dimentichiamolo, è la massima autorità comunale in fatto di igiene pubblica. «Da molto tempo – sostiene Lucarelli – la presenza dei piccioni in città è fuori controllo. Il guano che producono con le loro deiezioni è portatore di malattie, oltre che causa di ostruzione di canali e grondaie. La soluzione che propongo all’amministrazione – continua – è la somministrazione di un mangime anticoncezionale ( non dannoso per l’animale) sparso nei punti di maggior assembramento della città. Molte realtà urbane si stanno affidando a questa tecnica di pianificazione, ricavandone risultati più che apprezzabili. Inoltre, vorrei ricordare che esiste a livello comunale , un’ordinanza che vieta di dare cibo ai piccioni, proprio in un’ottica di contenimento degli esemplari. Questa ordinanza, tuttavia, viene abbondantemente disattesa..». Il sovraffollamento di piccioni in città, sta oltretutto creando più di un problema ai bar e ai ristoranti che, in questo periodo di contrasto alla pandemia, stanno utilizzando i loro spazi all’aperto per poter servire tutti i loro clienti, sia quelli muniti di Green pass sia quelli che ne sono privi. La soluzione proposta da Lucarelli, pare poggiare su basi più solide rispetto a quella adottata anni fa dal comune di Firenze che, seguendo il consiglio di alcuni etologi, decise di liberare in città alcuni esemplari di cornacchia col compito di distruggere i nidi di piccione mangiandone le uova. Ma così non è accaduto.
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