Il Tirreno

Montecatini

lavori a massa e cozzile 

Margine Coperta e l’amarcord della nuova sede

Roberto Grazzini

29 agosto 2021
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Massa e Cozzile. Dopo il totale rifacimento dei marciapiedi nell'area della Istituto Comprensivo "Bernardo Pasquini" per rendere ancora più accessibile la struttura e garantire maggiore sicurezza agli studenti negli spazi all’aperto e dopo il progetto già approvato per la scuola dell’infanzia Arcobaleno di Biscolla, col rifacimento dell’area esterna e l’abbattimento delle barriere architettoniche, si sono conclusi in questi giorni i lavori alla sede comunale distaccata a Margine Coperta. All’apparenza potrebbe sembrare una sorta di operazione nostalgia quella dell'amministrazione comunale di Massa e Cozzile col nuovo look arancione fiammante che ricorda lo storico colore sociale della Polisportiva Margine Coperta, fucina di grandi campioni, nata precedentemente al centro sportivo, fortemente voluto dall’assessore Renzo Brizzi, scomparso prematuramente, divenuto il fiore all'occhiello del comune incastrato fra Borgo a Buggiano e Montecatini. Ma non è solo per questo motivo che la foto postata dalla sindaca Marzia Niccoli, consigliere delegato all’edilizia scolastica in Provincia, sulla propria pagina Facebook dell'edificio ha "scatenato" tanti piacevoli ricordi nei successivi commenti della gente. A far venire il groppo in gola e i lucciconi agli occhi ai "diversamente giovani" di adesso, è il fatto che la rinnovata location ha a lungo ospitato le scuole elementari (e poi medie) già dal dopo guerra. E' lì che fra insegnanti severi e capaci, su tutte la leggendaria maestra Mazzoni, bravi a usare e dosare il bastone (tradotto nello slang valdinievolino in nocchini e scapaccioni) e la carota, hanno imparato a leggere e scrivere generazioni di alunni, tra cui la prima cittadina, in quella frazione del comune conosciuta in tutta la Valdinievole come "La Strada. Di acqua ne è passata parecchia nel vicino torrente Borra, ma il tempo , nel caso specifico, è stato galantuomo. in quanto ha rinforzato in maniera viscerale il legame affettivo fra i più o meno diligenti studenti e la loro seconda casa. C'è chi rammenta i compagni di banco, chi la piccola palestra situata dove ora ci sono i locali della polizia municipale e chi l'austero portone, originariamente verde, ora ridipinto in color legno opaco, varcato con stati d'animo opposti nell'entrata e nell'uscita da migliaia di alunni. Particolari rimasti indelebili nella mente di chi li ha vissuti in prima persona e che confermano quanto il passato possa essere di grande aiuto al presente.

Roberto Grazzini

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