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Carrarese-Frosinone, Calabro: «Ci sentiamo defraudati». Cosa dice l’ex arbitro internazionale sui tre episodi chiave

di Redazione web

	Il rigore di Zuelli (immagine da <a href="https://calvar.it/carrarese-frosinone-rigori-marinelli/">qui</a>)
Il rigore di Zuelli (immagine da qui)

Stanno facendo ancora discutere alcune scelte del direttore di gara. Calvarese sul rigore del vantaggio: «Eccessivo»

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CARRARA. Parola d’ordine guardare avanti, dribblando le scorie delle discussioni arbitrali di queste ore. Anche perché, da un lato sabato 8 novembre (ore 15) si torna in campo in trasferta col Südtirol; dall’altro perché la classifica parla chiaro: 14 punti, in 11 partite. Tradotto nel cammino della Carrarese di Antonio Calabro: decimo posto che arriva alla fine di un trittico tostissimo con Venezia (vittoria), Cesena (sconfitta) e Frosinone (sconfitta) nel giro di una settimana. Insomma, rabbia sì – per gli episodi arbitrali (a far discutere anche il rigore concesso al Cesena) –, ma niente drammi. Anzi.

Le parole di Calabro

E lo sa bene il tecnico azzurro Calabro che dopo la sconfitta con il Frosinone, con il finale ricco di materiale per la moviola, come si diceva un tempo, parte analizzando la prova, il campo: «La partita ci lascia ovviamente l’amaro in bocca, soprattutto per le modalità con le quali è maturata questa sconfitta. Certamente, non siamo stati capaci di sfruttare gli interspazi. Tra le linee non siamo stati capaci di trovare gli spunti giusti, anche se, quando abbiamo ritrovato i tre centrocampisti, abbiamo mosso il pallone, sviluppando la manovra e, a quel punto, siamo stati in grado di difenderci meglio», spiega.

C’è un ma che è inevitabile. «Credo sia impossibile ignorare l’impatto degli episodi sul match: ho potuto rivedere le azioni dei tre penalty e non puoi che sentirti defraudato, senza considerare una gestione generale della partita, anche quella assai discutibile. L’episodio del primo rigore è assolutamente singolare: Zuelli viene, evidentemente, trascinato dal giocatore del Frosinone. Avremmo potuto chiudere in parità il primo tempo, come sarebbe stato giusto. Questo ci avrebbe concesso di ragionare in maniera diversa per impostare una ripresa secondo input e con una visione che ci avrebbe potuto condurre a soluzioni diverse. In questo momento, però, la realtà dei fatti dice che non possiamo piangerci addosso», riflette allora Calabro che mette nel mirino il futuro prossimo dei suoi con la trasferta di Bolzano.

Il fischietto

Vero, dunque, allargare l’orizzonte, evitare i drammi e le polemiche. Però vale pure la pena soffermarsi sugli episodi, perché comunque fra cartellini e rigori (tre, di cui due “tolti” tutti agli ospiti) il vero protagonista del match alla fine è stato il Var. E la partita è finita anche nell’analisi dell’ex fischietto internazionale Gianpaolo Calvarese che nelle pagine del suo sito ha commentato l’operato del collega Livio Marinelli che è tornato in campo proprio per Carrarese-Frosinone di ieri, 1° novembre, dopo il match Milan-Fiorentina.

Il rigore di Zuelli

Ebbene, sul rigore fischiato al Frosinone al 41’ (poi realizzato da Calò), Marinelli punisce e ammonisce l’azzurro Emanuele Zuelli per una trattenuta in area di rigore su Bracaglia; pochi dubbi invece per l’ex fischietto che definisce «eccessivo» il penalty. «Si trattengono a vicenda, e sembra a un certo punto il giocatore del Frosinone a trattenere il suo avversario per un braccio», scrive. Tant’è: 0-1 Frosinone.

I due “revocati”

Sempre nel primo tempo, in chiusura, altro rigore fischiato per gli ospiti che poi vinceranno il match per 0-2 volando tra le prime in classifica della Serie B. L’arbitro, questa volta, concede il rigore per un tocco di mano di Calabrese: la review del Var però fa cambiare idea al direttore di gara. Calabrese, come dimostrano le immagini, ha il braccio in appoggio perché è in scivolata in area di rigore.

Ancora Calvarese analizza poi il terzo episodio. Nel secondo tempo contatto tra Imperiale e Oyono del Frosinone: calcio di rigore che, anche questa volta, viene revocato però dal Var. Scatta anche la seconda ammonizione per il giocatore ciociaro; seconda ammonizione per simulazione che tuttavia viene ritenuta dall’ex arbitro «eccessiva».

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