Economia
Dopo la truffa non vive più: in Toscana una 97enne perde tutto e ora vive in tunnel di complotti che non la fa dormire
Una vicenda incredibile arriva dalla provincia di Massa-Carrara: «Mia figlia è complice, mi dica dove ha messo i soldi»
Guarda il suo piccolo vigneto di cinque filari e commenta soddisfatta: «Quest’anno è venuta davvero una bella uva. E pensa che non gli avevo dato nemmeno il concime. Inizio a essere stanca». Stanca per i suoi quasi 97 anni, ma la vendemmia l’ha fatta comunque lei, da sola. «Mi sono messa lì con il cestello e piano piano l’ho tolta tutta. A mia figlia l’ho detto quando ormai l’avevo fatta». E sghignazza. Siria (nome di fantasia) è abituata così: a fare. Soprattutto a fare da sola. Come questa casa nelle campagne lunigianesi che ha costruito mattone per mattone insieme al marito (oggi defunto) negli anni Settanta. A 97 anni ancora cucina, lava, va a fare la spesa, va anche per funghi («giuro, ora solo accompagnata») scavalcando recinti con nonchalance. In quasi un secolo mai un crollo. Né fisico né tantomeno emotivo. «È sempre stata la roccia della famiglia», dicono figlia e nipoti.
Il trauma
Da quasi tre anni, però, la notte, non riesce più a dormire. Tutto è partito nel marzo del 2023. Quel mese Siria è stata truffata. La classifica truffa del finto carabiniere che chiama a casa per avvisare che la figlia o il figlio è nei guai e che bisogna pagare. È andata proprio così. L’hanno chiamata a casa e le hanno detto: «Guardi, sua figlia ha investito una donna incinta e se non paga va in carcere». Lei ci ha creduto. «Quando mi hanno detto così sono andata nel panico. Ho chiesto di parlare con lei, con mia figlia, e me l’hanno passata. Era davvero la sua voce». Così ha preso tutti i soldi che aveva in casa – 23mila euro di risparmi di una vita – e li ha consegnati a un uomo, «il signor Rossi», al cancello di casa. «Quando ero lì, al cancello, il signor Rossi mi ha detto che non bastavano. Così mi sono sfilata il mio orologio e gli ho dato anche quello». Solo una volta tornata in casa, ha pensato di chiamare la nipote che in quel momento era proprio con la madre, la figlia di Siria. «Lì ho realizzato di essere stata truffata. Mi sono sentita morire. Un dolore indescrivibile».
La storia
Da quel dolore non si smuoverà più. Da lì in poi inizierà a pensare all’accaduto notte e giorno. Rimugina. Torna indietro con i ricordi, poi va di nuovo avanti. Fa zoom su dettagli insignificanti e si convince di una storia inesistente. «Se non ci fossero le mie nipoti, io prenderei un avvocato e farei venire fuori la verità – racconta -: lo so che c’entra mia figlia. È stata drogata dal magistrato e da quei carabinieri e l’hanno convinta a parlare e a collaborare». Proprio così: lei pensa di essere vittima di un complotto architettato da forze dell’ordine, procura e figlia. Anzi: ne è sicura. «I soldi erano già nella busta e li ha messi mia figlia. Quando io ho chiamato mia nipote, lei era appena arrivata a casa perché il magistrato le aveva detto di andare a casa a rispondere al telefono». E non c’è verso di smontarla, questa sua verità. Per riparare il danno della sua breve fragilità, si è costruita un fortino di false convinzioni che sembra impossibile da abbattere. Secondo il medico – che le ha prescritto ansiolitici – adesso soffre di disturbo da stress post-traumatico. Nemmeno la fame – perché l’ha patita - la guerra e il fascismo l’avevano mai scossa. «Non voglio né giustizia – continua Siria dal divano di casa sua -, voglio solo sapere che fine hanno fatto quei soldi. Se mia figlia me lo dice, io la perdono. Voglio sapere a cosa sono serviti i risparmi della mia vita».
Non un caso isolato
Il suo non è un caso isolato. Negli ultimi anni, le truffe agli anziani sono diventate un fenomeno in crescita costante. Nel 2024 solo ai carabinieri sono arrivate 681 denunce di truffe (che includono anche frodi informatiche). Non si tratta solo di un problema economico o di sicurezza pubblica, ma di una vera e propria emergenza psicologica e sociale. Le vittime sono spesso persone sole, con una naturale inclinazione alla fiducia e un forte bisogno di contatto umano, elementi che i truffatori sfruttano con abilità manipolatoria Una ricercadell’Università della Florida (2024) ha mostrato che gli anziani tendono a fidarsi più facilmente delle prime impressioni e fanno fatica a modificare il giudizio iniziale anche quando emergono segnali di pericolo.
Gli studi
Fattori come il rallentamento cognitivo, l’isolamento e la riduzione della memoria di lavoro rendono più difficile valutare rapidamente la veridicità di una richiesta o di un interlocutore. Ma gli studi più recenti concordano anche sul fatto che le truffe producono effetti psicologici significativi e duraturi. Una revisione pubblicata sull’International Journal of Environmental Research and Public Health (MDPI, 2023) ha documentato livelli elevati di ansia, depressione, disturbi del sonno e sintomi da stress post-traumatico nelle vittime di frodi, specialmente tra gli anziani. Un’altra ricerca, apparsa su Gerontology (Karger, 2022), ha riscontrato che chi subisce una truffa manifesta un forte senso di vergogna e perdita di autostima, che può portare a isolamento sociale e difficoltà relazionali. Molte vittime riferiscono di non averne parlato nemmeno ai familiari per paura di essere giudicate o considerate “ingenue”. La truffa, spiegano gli esperti, non è solo un furto di denaro ma una violazione del legame di fiducia. Il truffatore costruisce un rapporto apparentemente autentico – di empatia, cortesia o bisogno – per poi usarlo come leva manipolatoria. Questo genera una frattura profonda: la vittima non si sente solo “ingannata”, ma anche emotivamente violata. In alcuni casi, gli effetti psicologici possono essere paragonabili a quelli di un trauma relazionale.
Come superare il trauma
Per superare il trauma, le strategie più efficaci individuate dagli psicologi e dai centri di supporto prevedono un approccio integrato: ascolto e validazione emotiva, per ridurre la vergogna e la colpa; interventi di sostegno psicologico, anche brevi, per aiutare la persona a rielaborare la paura e recuperare fiducia; rafforzamento delle reti sociali e familiari, che fungono da barriera protettiva contro nuovi raggiri; educazione digitale e finanziaria mirata alla popolazione anziana, con linguaggio accessibile e casi concreti. Una ricerca condotta in Giappone nel 2022 (PubMed) ha mostrato che vivere soli e avere pochi contatti sociali aumenta significativamente il rischio di cadere vittima di truffe: la solitudine, infatti, amplifica il bisogno di fidarsi. I truffatori sfruttano quindi emozioni fondamentali come la fiducia, la paura o il desiderio di aiutare, e sanno adattarsi ai bisogni psicologici delle loro vittime. Per questo, affrontare il fenomeno significa non solo perseguire i colpevoli, ma ricostruire la sicurezza interiore e relazionale di chi è stato colpito. Sul territorio, però, al momento manca uno sportello di aiuto psicologico come invece attivato in altri comuni di Italia. Tra questi c’è ad esempio Pordenone, dove è attivo uno Sportello psicologico e legale gratuito per le vittime di truffe, raggiri e furti: offre fino a 3 colloqui gratuiti (in presenza, telefono o videoconferenza) a cittadini over 65 e ai familiari. Anche a Bologna è previsto un servizio di supporto psicologico per over 65 vittime di truffe attraverso un protocollo d’intesa che include contributi economici e orientamento ai servizi di sostegno psicologico.
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