Influenza, l’appello dei medici di famiglia: «Torniamo a usare mascherine». Sintomi, terapie e vaccini: cosa c’è da sapere
Massa-Carrara, già in circolazione anche virus para-influenzali e Covid. La campagna vaccinale partirà il 6 ottobre: priorità a over 60, bambini sotto i 6 anni e malati cronici
MASSA. Non se ne sono mai andati, nemmeno durante l’estate. Febbre, tosse e raffreddore, disturbi gastrointestinali hanno continuato a colpire anche nei mesi caldi, e ora che sono ricominciate scuole e attività lavorative i medici di famiglia si aspettano un’impennata di casi. Non solo dei casi di influenza, ma anche di tutti gli altri virus “para-influenzali”, come già stanno riscontrando tra i pazienti in ambulatorio in queste settimane. E tra questi c’è anche il Covid-19, che pur in forma più attenuata non ha mai smesso di circolare. Per questo, ora che la stagione dell’influenza è alle porte, non restano che due strade: la vaccinazione per i più fragili, e poi il ritorno dell’uso della mascherina, «come strumento di senso civico».
A dirlo sono alcuni medici di famiglia di Massa-Carrara, alla luce dei vari stati febbrili di queste settimane. «Ad oggi assistiamo a sindromi para-influenzali dovute in parte ai virus che hanno sempre circolato, ma anche al Covid, che è ancora presente - spiega la dottoressa Francesca Benedetti -. Questo fa sì che le persone che si rivolgono a noi siano aumentate». I sintomi sono simili tra loro: febbre alta, cefalea e dolori muscolari, quelli che in gergo medico vengono definiti mialgie. «Oggi il Covid viene trattato con antinfiammatori se necessario, riposo e tanta acqua - continua Benedetti -. Non c’è più quarantena, il virus si risolve spontaneamente in quattro o cinque giorni e non dà più l’aggravamento polmonare di anni fa». Nelle ultime settimane, aggiunge, «abbiamo visto molte forme febbrili, anche in pediatria, e frequenti forme gastrointestinali tipiche del cambio di stagione. Ora che riparte la scuola ci aspettiamo un aumento dei casi. La para-influenza colpisce soprattutto i giovani adulti, probabilmente perché circola di più negli ambienti lavorativi o di socializzazione». Un contesto che conferma anche il collega Gabriele Sassi.
«Sintomatologie influenzali e para-influenzali, Covid compreso, ci accompagnano ormai tutto l’anno. Una volta erano concentrate nella stagione fredda, ma da qualche anno la febbre è diventata una “quattro stagioni”. Anche quest’estate abbiamo visto casi di febbre, tosse, raffreddore, ma anche casi gastrointestinali con mal di pancia, diarrea e vomito». Se nei mesi caldi a prevalere sono i disturbi intestinali, nei mesi freddi tornano a dominare quelli respiratori. «Nel 2025 abbiamo avuto molti casi di polmoniti - ricorda Sassi -. Ci sono tanti virus che “banchettano” con il nostro sistema respiratorio e gastrointestinale: dal rinovirus del raffreddore a quelli dell’influenza e della para-influenza, fino al Covid». Proprio il Covid può anzi essere contratto più volte nell’arco di un anno, sebbene ormai i casi gravi - come le polmoniti - si siano risolti grazie alle vaccinazioni, pur restando un virus endemico. Ma difficile da distinguerlo dagli altri virus: «Tra Covid e altri virus non cambia nulla - puntualizza Sassi - perché i sintomi sono simili: febbre, tosse, mal di gola, mal di orecchi e mal di denti. Magari quest’ultimi, legati al dolore lombare, possono essere campanelli d’allarme, che in alcuni casi ci portano a consigliare il tampone come diagnosi qualora in famiglia sia presente un soggetto fragile».
Per entrambi i medici, ora che ottobre è alle porte, allora la parola d’ordine è prevenzione, a partire dalla vaccinazione contro l’influenza. Che quest’anno si prospetta più virulenta e pesante. «Sarà più impegnativa del solito - avverte la dottoressa Benedetti -: osservando l’andamento nell’emisfero australe, in particolare in Australia, i colleghi hanno riscontrato febbri alte, dolori muscolari e sintomi persistenti per 5 o 6 giorni, con un’influenza molto contagiosa. Da noi l’andamento dipenderà anche dal clima, ma prevediamo un picco attorno a Natale». Per questo dal 6 ottobre partirà la campagna vaccinale. Prima nelle rsa e case di riposo, e poi direttamente in ambulatorio che ricordano i medici è gratuita per tutti gli over 60, i bambini sotto i 6 anni e i malati cronici, come i diabetici. Per il resto della popolazione resta a pagamento, ma ad un prezzo contenuto: dagli 8 ai 10 euro. Questo soprattutto in ottica di contenimento. Del resto, osserva Sassi, «tanto il virus arriverà. Bisogna vedere quali contromisure usare. Quindi se si è fragili o over 60 attraverso le vaccinazioni, per tutti gli altri tenere comportamenti corretti. Se si ha il Covid o qualsiasi altro tipo di virus sarebbe opportuno non uscire, oppure farlo indossando una mascherina chirurgica, soprattutto in luoghi affollati come supermercati. è una premura che tutti dovrebbero adottare, proprio per senso civico. Non sai mai se accanto a te c’è una persona immunodepressa o in chemioterapia».