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Mafia in Toscana, tre aziende di Massa-Carrara nel mirino: indagini anche nel settore lapideo e nei rifiuti
Il Prefetto Aprea ha voluto rimarcare il valore delle misure preventive: «L’importanza dello strumento della cautela antimafia si colloca nel sistema amministrativo come forma di massima anticipazione dell’azione di prevenzione»
Tre interventi antimafia in provincia di Massa-Carrara. «Nelle decorse settimane il Prefetto Aprea ha adottato 3 nuovi provvedimenti antimafia (due informative e una comunicazione) nei confronti di altrettante aziende operanti nel territorio provinciale», si legge nel comunicato ufficiale.
Rischio infiltrazioni
Secondo quanto emerso dall’attività istruttoria, il quadro complessivo «conferma il rischio connesso alla permeabilità del tessuto economico provinciale nei confronti di infiltrazioni della criminalità organizzata».
Indagini interprovinciali
L’istruttoria è stata condotta dalla Prefettura di Massa Carrara con il supporto dei carabinieri. «I provvedimenti in questione sono stati adottati all’esito di un’approfondita istruttoria svolta dalla Prefettura, che ha tratto spunto anche da una dedicata attività di indagine condotta, con riflessi a livello nazionale, dal comando provinciale dell’arma dei carabinieri di Napoli».
Settori coinvolti
Gli accertamenti hanno fatto emergere «elementi significativi della presenza dei sodalizi mafiosi in attività tipizzate dal vigente codice antimafia, quali scavi, nolo a caldo, nolo a freddo, servizi secondari e movimento terra, commercio all'ingrosso di materiale lapideo, nonché nel settore del trasporto conto terzi e dei rifiuti».
Prevenzione e cautela
Il Prefetto Aprea ha voluto rimarcare il valore delle misure preventive: «L’importanza dello strumento della cautela antimafia si colloca nel sistema amministrativo come forma di massima anticipazione dell’azione di prevenzione, comportando un giudizio prognostico circa i probabili sbocchi e condizionamenti con i quali la criminalità organizzata è in grado di incidere, anche indirettamente, sul circuito dell’economia legale del territorio».