Oscar 2025, c’è un po’ di Toscana nel trionfo di Adrien Brody (miglior attore): il film nelle cave e l’amicizia con un imprenditore del marmo
La pellicola “The Brutalist” girata in parte a Carrara. A fare il tifo per l’attore 51enne anche l’imprenditore e amico Gualtiero Vanelli
CARRARA. C'è anche un po' di Toscana tra i trionfi alla Notte degli Oscar 2025. Per la precisione Carrara: Adrien Brody, infatti, ha vinto la statuetta di miglior attore protagonista con il film “The Brutalist”, girato in parte proprio nella città del marmo.
Film girato a Carrara
The Brutalist, il film girato in parte a Carrara, era candidato a ben dieci statuette: miglior film, miglior regista Brady Corbet, miglior attore Adrien Brody, miglior attore non protagonista Guy Pearce, miglior attrice non protagonista Felicity Jones, miglior sceneggiatura originale Brady Corbet e Mona Fastvold, miglior fotografia Lol Crawley, miglior montaggio Dávid Jancsó, miglior colonna sonora originale Daniel Blumberg, miglior scenografia Judy Becker e Patricia Cuccia. Dunque, è il primo film nella storia girato anche a Carrara a conquistare l’ambitissimo riconoscimento.
A questo appuntamento, The Brutalist arrivava dopo aver già fatto incetta di premi molto importanti. Li ricordiamo: ai Golden Globe ha avuto questi riconoscimenti: Miglior film drammatico; Miglior regista a Brady Corbet; Miglior attore in un film drammatico ad Adrien Brody. Al Premio Bafta (i cosiddetti Oscar inglesi): miglior attore protagonista ad Adrien Brody; miglior regista a Brady Corbet; miglior colonna sonora originale a Daniel Blumberg; miglior fotografia a Lol Crawley. Al Critics' Choice Awards, Adrien Brody ha ottenuto il premio quale miglior attore.
Alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, il film ha conquistato il Leone d'argento - Premio speciale per la regia a Brady Corbet; al Chicago Film Critics Association Awards, riconoscimento quale Miglior film e Miglior attore ad Adrien Brody; e al New York Film Critics Circle Awards, premio per miglior film e Miglior attore protagonista ad Adrien Brody.
Un’amicizia speciale
Al Dolby Theatre, cuore pulsante della notte degli Oscar, fra gli spettatori anche l’imprenditore Gualtiero Vanelli, amico personale di Adrien Brody, più volte citato e soprattutto ringraziato dall’attore per aver risolto in poco tempo uno dei problemi della produzione, ovvero la location per le parti del film previste in una cava di marmo di Carrara. In sostanza, con una telefonata di Brody a Vanelli, era stata individuata la cava ideale, e la troupe era rimasta in città circa una settimana tra fine aprile e i primi di maggio del 2023, girando una scena anche davanti a Riacci.
Ricordiamo che Adrien Brody è stato già vincitore di un Premio Oscar con il film "Il pianista" (a 29 anni, il più giovane della storia) e quindi oggi è in corsa per quello che sarebbe un fantastico bis.
La trama del film
The Brutalist è la storia di un architetto ungherese costretto a migrare. Nelle prime fasi della sua vita professionale, adotta come stile quello del "brutalismo", ossia, ad esempo l’impiego di cemento privo di orpelli e abbellimenti. Una scelta che lì per lì pare non pagare, ma la vicenda si snoderà poi in modo diverso. La trama porta il protagonista a dover individuare materiali di alta qualità, arrivando così a dover scegliere la pietra direttamente in un luogo che, agli occhi del mondo, è sinonimo di marmo pregiato.
Brody e le cave di Carrara
Da Fabio Fazio, di recente, alla domanda se conoscesse già le cave di marmo, Brody aveva risposto: «Certo. E ho una storia bellissima da raccontarvi. Ero già stato a Carrara, dove ho degli amici, così come a Pietrasanta e in tutta la zona, che mi piace da morire. Con il nostro regista Brady Corbet ci scambiavamo messaggi sul telefonino a livello di pre-produzione, quando cercavamo un luogo per le riprese, senza trovarlo». E fu lì che Adrien Brody ebbe l’intuizione di pensare a Carrara, risolvendo un problema a tutta la troupe. «Ho mandato un messaggio al regista e gli ho detto: non ti preoccupare per il luogo - ha raccontato Brody - Così, ho chiamato il mio amico Gualtiero (Vanelli, ndc), la cui famiglia è proprietaria della cava che compare nelle riprese; e in due ore, mi ha rimandato una foto di lui e Gualtiero con un bicchiere di vino». In pratica, il regista e l’imprenditore carrarese avevano subito trovato l’intesa, gettando le basi per le riprese nella nostra terra. «Gualtiero - ha proseguito Adrien Brody - ci ha dato un tale benvenuto, che ha contribuito molto alla realizzazione di questo film. Grazie Gualtiero per averci invitato».