Massa, primo “sì” agli investimenti di Andrea Bocelli all’ex Oliviero
Ok al piano di recupero presentato dalla proprietà, in cambio parcheggi a Ronchi. Il dibattito in consiglio comunale
MASSA. Prosegue il percorso per il recupero dell’ex Oliviero a Ronchi, il locale delle estati apuane degli anni ‘60 e ‘70. Il Consiglio comunale ha adottato il piano di recupero presentato dalla famiglia di Andrea Bocelli, attuale proprietaria del complesso immobiliare. L’atto dovrà fare ancora dei passaggi, per cui i lavori non inizieranno subito; non di meno, l’obiettivo è quello di riqualificare quelle strutture e il giardino, riportandolo agli splendori di un tempo ma in chiave moderna.
Tra questi il ritorno dell’iconica pensilina “Oliviero”, ma soprattutto, date anche le attività della proprietà, l’area tornerà a fare eventi dal respiro internazionale, come chiesto dal Comune di Massa. Già due estati fa, con l’asta di beneficenza, si era avuto saggio delle capacità attrattive della Bocelli Foundation. E un evento importante si è ripetuto anche la scorsa estate. Ma ora si vuole mettere a sistema tutto ciò, nella prospettiva di dare un palcoscenico alla stessa città di Massa. Inoltre, nel piano di recupero viene chiesto alla proprietà di andare a realizzare un parcheggio pubblico a Ronchi, da una decina di posti auto.
Bocelli, proprietario fin dal 2012, ha chiesto un piano di recupero con variante urbanistica perché attualmente il regolamento urbanistico divide l’area in due zone, limitando i margini di intervento. Da qui il passaggio in Consiglio comunale, che ha portato ad una votazione tutto lusinghiera, dato il proponente: 22 favorevoli, 1 contrario (Bennati), 6 astenuti. Proprio per l’intervento che verrà fatto, il capogruppo della lista Persiani sindaco Simone Ortori si dice «onorato degli investimenti del maestro Andrea Bocelli, a cui la politica deve dare messaggi chiari».
La zona, ricorda Ortori, «è significativa per i massesi, dove Oliviero era un sogno: l’anticamera di quella che era la dolcevita della Versilia». Oggi invece, ha riconosciuto, «dal passato glorioso è diventata il feticcio di se stessa». Anche la parte destra dei banchi di opposizione ha dato merito della proposta. Per Lorenzo Pascucci di Noi Moderati «con questa proposta si va a riqualificare non solo una zona di pregio da un punto di vista paesaggistico, ma che è patrimonio di tutti. Questo è il miglior modo di collaborare tra pubblico e privato. Se esiste una variante “ad personam” questa ne è un esempio, perché non possiamo far finta di non sapere chi sia il proponente e del valore aggiunto che darà a quel tipo di eventi che metteranno Massa sotto gli occhi di tantissime persone, in Italia e nel mondo». Marco Guidi, di Fratelli d’Italia, ha ricordato a tal proposito il teatro del silenzio a Lajatico, nato sempre per volontà di Bocelli. «Da allora c’è stato un grande ritorno economico e d'immagine per il paese. Anche la perequazione con un nuovo parcheggio pubblico, è un buona proposta per Ronchi dove c’è fame di parcheggi».
Ma sono stati i gruppi di centrosinistra a dissociarsi dal coro. Dina Dell’Ertole, di Massa è un’altra cosa, ha fatto notare il poco tempo in commissione per approfondire l’atto: «Il piano viene presentato a fine 2022, ma abbiamo fatto solo quattro commissioni». L’altro aspetto che non convince sono le perequazioni, come il parcheggio. «180 mila euro sono congrui al tipo di investimento?» ha chiesto Stefano Alberti (Pd). «Riconosco gli interventi di qualità, ma restano da approfondire questi passaggi, come la scelta di usare una variante semplificata». Per questo il centrosinistra si è astenuto, su una pratica che è stata comunque adottata dal Consiglio comunale.
Comunità energetica
Nel prosieguo dei lavori il Consiglio ha poi approvato un altro atto importante, ovvero lo statuto per la prima Comunità energetica della costa apuana, detta Cer. “Cer” sta per comunità energetiche rinnovabili, e vuole essere un sistema che mette insieme consumatori finali e produttori di energia da fonti rinnovabili. La finalità della Cer, ha spiegato l’assessore all’Ambiente Roberto Acerbo «è mettere insieme i soggetti per la produzione, il consumo e lo scambio di energia elettrica attraverso impianti per le energie rinnovabili. Quindi ridurre l’inquinamento, ma anche distribuire sul territorio quelli che sono vantaggi e risparmi energetici. L’interesse è sostenere e promuovere sul territorio più comunità energetiche rinnovabili». La Cer della costa apuana sarà istituita con una fondazione, i cui soci fondatori sono i Comuni di Massa e di Carrara, la Provincia, il Consorzio della zona industriale, Camera di Commercio, Autorità portuale. La fondazione sarà una no profit, perseguendo finalità pubbliche. Come organi ci saranno un presidente (unico a percepire un compenso), un consiglio di indirizzo, un comitato di gestione, l’assemblea dei partecipanti, il comitato scientifico e un organo di revisione. La proposta è stata votata quasi all’unanimità dal Consiglio comunale, fatta eccezione per Daniela Bennati del Polo Progressista. Nulla da dire sulla Cer, ha detto la consigliera, piuttosto sulle modalità di istituzione della fondazione, «che per come è pensata aumenta disuguaglianze economiche, delegando grandi compiti a nominati. I soci fondatori hanno un dominio quasi assoluto sugli organi, e chi si unisce successivamente dovrà accettare passivamente qualunque decisione». Il rischio, secondo il Polo Progressista, «è dell’ennesimo carrozzone della vecchia politica, l’ennesimo poltronificio».
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