Il Tirreno

Gusto e territorio

La prima stella Michelin lunigianese si racconta: «Vi svelo che cosa faremo adesso»

di Francesca Fontana
Da sinistra: Enzo Ascione, Giacomo Devoto e Antonio Moriconi
Da sinistra: Enzo Ascione, Giacomo Devoto e Antonio Moriconi

Gli addetti ai lavori: essere nella guida dei migliori ristoranti al mondo può portare un indotto dai 500 agli 800mila euro

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FOSDINOVO. Hanno lo sguardo orientato al futuro e, ben prima di ogni veste ufficiale, ruolo, condividono idee, spirito, voglia di fare, per le arti e per il territorio. Sono il sindaco di Fosdinovo Antonio Moriconi, Enzo Ascione, responsabile della comunicazione e curatore artistico ed il protagonista: lo chef (e titolare) della Locanda de’ Banchieri, prima stella Michelin di Lunigiana, Giacomo Devoto. «È per noi un piacere condividere con Giacomo un risultato importante come questo, meritato perché figlio di un progetto ambizioso, dell’attenzione alla qualità che mette in ogni aspetto».

La visita

Ad unirli, spiegano, alternandosi e in coro: la voglia di fare cioè investire in luoghi come quello. In quella fetta di terra tra cielo, mare e monti che prende il nome, si tiene sotto Fosdinovo. Per Devoto, che si dice con «i piedi nell’acqua e la testa tra gli alberi», senza alcun dubbio è il posto caro e perfetto. «A Fosdinovo sono stato sempre legato perché ho qui molti ricordi, di giovane e bambino, primo su tutti le volte che venivo con mia madre in ritiro, dietro al Museo, da un pastore che offriva latte appena munto. Quando ho trovato la dimora oggi Locanda de’Banchieri – struttura ricettiva, ristorante, parco -, ho capito di essere nel posto giusto. Ho deciso di investirci, recuperare tutto, dare vita a ciò che ho sempre sognato».

Il progetto

Un ristorante-progetto tramite cui comunicare i valori del suo mondo, Devoto spiega: «Ricevere la stella significa aver fatto, nei miei ventisei anni e con la mia equipe, un buon lavoro. Avere un motivo in più per desiderare altro, migliorarsi, dare non solo a me ma agli altri di più. Ciò che spero è che, celebrato il traguardo, tutti si possa cooperare per lo sviluppo del potenziale che abbiamo: condividere – da amministratori, imprenditori, abitanti – lo stesso obiettivo. Essere nella guida dei migliori ristoranti al mondo, lo dice uno studio recente, può portare un indotto importante (si stima dai 500 agli 800mila euro). Insieme possiamo crescere, da soli no. Io lo dico sempre e ci sono».

La filosofia

Cioè Giacomo Devoto c’è come Locanda, inserita in guida e magazine Michelin come nelle più rinomate guide del settore enogastronomico. C’è come ristorante che con soli sette tavoli ed almeno quattro ettari di orto (biodinamico) guarda il “mare-mondo”. C’è con la sua cucina logica, e non “del territorio”, piuttosto consapevole di quel che abbiamo, dove siamo. C’è come promotore della cultura enogastronomica, con le sue proposte, la sua visione ed una delle cantine più rifornite nell’ambito. E infine c’è come partner, collaboratore, sponsor di alcune delle principali iniziative di e per Fosdinovo. Dal fortunato Street Festival che porta buskers e musicisti a incontrarsi nel borgo-capoluogo alla rassegna Dinner in Jazz, curata come il festival da Enzo Ascione, per serate d’alta musica nelle sale di Devoto. Dal programma espositivo Tavole ad Arte, che Devoto re-interpreta con proposte nel piatto, al libro che da questo progetto verrà prodotto. E, ancora, dalla gara di pittura con pasto conviviale in programma nel 2025 nelle piane del suo parco sino ad arrivare, si dice, si studia il naming, ad un nuovo festival eno-gastronomico. Giacomo Devoto c’è, con tutta la voglia d’esserci, di sfruttare, prolungare il più possibile il momento. Come dire, presa una stella, s’arriva ad altre sempre nella fetta tra terra, mare, cielo, no?.

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