Il Tirreno

Animali

L’assessora Saccardi: Lunigiana a rischio peste suina africana per colpa dei cinghiali

L’assessora Saccardi: Lunigiana a rischio peste suina africana per colpa dei cinghiali

Coldiretti ha realizzato un presidio per chiedere alla Regione un intervento in soccorso degli allevatori

05 luglio 2024
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PONTREMOLI. «La situazione è grave, dobbiamo intervenire subito affinché non diventi drammatica». Così la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi che ha voluto organizzare un incontro nelle Stanze del Teatro della Rosa Pontremoli per parlare della “peste suina africana”, la malattia virale che colpisce suini domestici e cinghiali.

Malattia che non contagia gli esseri umani ma provoca delle vere e proprie epidemie fra i suini domestici e selvatici riducendone drasticamente il numero, con danni ingenti per quanto concerne gli allevatori. «Guardiamo con preoccupazione quanto sta succedendo nei territori limitrofi sul fronte Ps – ha detto Saccardi -: la Toscana al momento non registra casi, ma invitiamo a non abbassare la guardia e non allentare l’attenzione». In particolare la vicepresidente ha sottolineato le difficoltà del territorio di Massa Carrara per quanto concerne l’abbattimento dei cinghiali potenziali portatori della malattia «che è un numero troppo basso, sono stati solo 13 gli animali abbattuti dal gennaio 2024, quando nella Regione, nel 2023, era un numero superiore alle 70 mila unità che è comunque un numero inferiore rispetto a quanto ci viene chiesto dal Governo. Questo incontro è stato quindi voluto, non per accusare qualcuno, ma semplicemente per capire quale sia il problema e risolverlo assieme». Perché la situazione è davvero grave, come ricordato da Alessio Capecci, funzionario dell’assessorato alla sanità, «sono stati riscontrati una ventina di casi di cinghiali affetti dalla Peste suina a poco più di 2 km del confine dalla Toscana, nel comune di Albareto». E che cinque comuni della Lunigiana (Mulazzo, Filattiera, Villafranca, Tresana e Bagnone) fanno parte delle aree con restrizione I ovvero quelle in cui non è comparsa infezione, ma che è considerata a rischio perché in continuità con aree riconosciute infette, mentre due comuni (Pontremoli e Zeri) sono classificati tra i territori in cui sono in vigore le restrizioni di livello II. Mentre Marco Ferretti, responsabile del settore Attività faunistico venatoria, ha ricordato come «ora ci siano tutte le misure normative per poter intervenire, in quanto si interviene per motivi di emergenza sanitaria», evidenziando come la Regione lunedì prossimo finanzierà 20 mila euro per l’acquisto di celle frigorifere per la conservazione degli animali dopo l’abbattimento. Numerosi gli interventi che si sono susseguiti, da rappresentanti dalla Polizia Provinciale, dell’Atc Massa Carrara, dai sindaci presenti (Jacopo Ferri di Pontremoli, Annalisa Folloni di Filattiera, Claudio Novoa di Mulazzo e Gianluigi Giannetti di Fivizzano) che hanno ricordato le difficoltà burocratiche, in particolare nel permettere la trasformazione nelle “case di caccia”, in luogo che abbiano tutti i requisiti sanitari per divenire centri di raccolta degli animali abbattuti, attualmente pienamente operativo c’e n’è solo uno a Pontremoli, e a breve dovrebbe sorgerne un altro a Tresana «c’è quindi bisogno del supporto della Regione, sia per intervenire nella formazione dei cacciatori che nel permettere di avere più centri raccolta perché al momento è difficile anche il pensare dove collocare i cinghiali abbattuti». Saccardi ha assicurato l’impegno della Regione per ottenere finanziamenti nella direzione indicata. In precedenza, nel giardino davanti al Teatro, c’è stata un presidio organizzato dalla Coldiretti che ha chiesto alla Saccardi un pronto intervento anche a soccorso degli allevatori di suini.

"L’attuazione del piano e’ l’unico strumento per allontanare il rischio della peste suina. E’ stato un incontro utile e positivo per condividere, con tutti i soggetti in causa, le criticità tecnico organizzative che sono state incontrate sul territorio nella sua attuazione. Il contagio si blocca in un solo modo: con gli abbattimenti e ad oggi questi sono ancora fermi al palo.– ha spiegato la presidente di Coldiretti Massa Carrara, Francesca Ferrari – Siamo molto preoccupati perché le conseguenze, dell’esplosione della peste suina avrebbe conseguenze molto pesanti come l’abbattimento di suini. Quello che c’è da fare ora è chiaro a tutti così come la necessità di destinare risorse per i centri di raccolta e tutta una serie di procedure che devono essere ottimizzate. Dobbiamo lavorare per tenere lontana la peste suina dalla Toscana”. La presidente di Coldiretti Massa Carrara “apprezza l’impegno della vice presidente Saccardi che dopo averlo annunciato nella nostra manifestazione di Firenze, oggi ha incontrato in Lunigiana tutti gli attori che dovrebbero applicare il piano di contenimento delineando già alcune soluzioni che auspichiamo arrivino quanto prima”.

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