Il Tirreno

La tragedia

Carrara, morto il tifoso ustionato nell’incendio della sua casa: aveva 57 anni


	Il tifoso Andrea Marchi deceduto ieri mattina
Il tifoso Andrea Marchi deceduto ieri mattina

L’uomo era alla Don Gnocchi per la riabilitazione. Con il decesso si chiude il procedimento penale a suo carico

27 marzo 2024
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CARRARA. Dopo oltre quattro mesi di agonia, senza mai aver ripreso conoscenza, è deceduto ieri mattina Andrea Marchi "Tarsilla" (secondo altri, “Tersilla”), il tifoso della Carrarese di 57 anni rimasto ustionato e ferito nell’incendio della sua casa popolare, sabato 18 novembre scorso. Fin dall’inizio le sue condizioni erano apparse disperate: rimase a lungo in rianimazione a Cisanello, successivamente era stato trasferito al Noa e infine alla Don Gnocchi, per quella che doveva essere una riabilitazione ma evidentemente il quadro clinico complessivo era compromesso.
Anche la magistratura, come scritto di recente, in qualche modo sperava che ci fosse un miglioramento, visto che il giudice Dario Berrino non aveva ritenuto necessario nominare un "curatore speciale", cioé una figura che in qualche modo lo potesse sostituire nelle varie fasi del procedimento penale avviato a suo carico.
Ma ora, come prevede la normativa, il procedimento penale sarà estinto per la morte dell’indagato, non appena la comunicazione ufficiale arriverà agli uffici giudiziari apuani.
Nell’ultima udienza, lo psichiatra Mauro Mauri, perito incaricato dalla procura, aveva spiegato che Marchi non era in grado di rispondere a domande e quindi non poteva fornire indicazioni su quanto davvero avvenuto il 18 novembre in via Pucciarelli; ed era stata fissata una successiva udienza per l’11 luglio.
Difeso dall’avvocato Francesco Barsotti, il tifoso della Carrarese era sotto accusa per le ipotesi dell’articolo 423 del codice penale, incendio (chiunque cagiona un incendio è punito con la reclusione da tre a sette anni. La disposizione precedente si applica anche nel caso d’incendio della cosa propria, se dal fatto deriva pericolo per la incolumità pubblica) e dell’articolo 586, lesioni come conseguenza di altro delitto (o anche morte, come poi purtroppo in questo caso, lo stesso protagonista).
La magistratura aveva messo sotto sequestro l’appartamento dal quale era partito l’incendio, oltre al cellulare di Marchi e i resti della tanica rinvenuti dai vigili del fuoco, tanica dalla quale presumibilmente sarebbe partito il rogo, con una dinamica ancora da decifrare.
Erano state cinque le persone che erano dovute ricorrere alle cure dei sanitari, oltre a Marchi stesso, e cioé tre inquilini dello stabile (uno di origini straniere, e due signore carraresi), e due agenti di polizia; sono le parti lese nel procedimento avviato a seguito di quell’incendio doloso.
Sempre nell’ultima udienza, era stata affidata una super perizia da parte del giudice Dario Berrino, che aveva incaricato due esperti per ricostruire la dinamica dell’accaduto: gli ingegneri Binardi di Torino e Sartini di Genova; l’avvocato Barsotti da parte sua aveva nominato come consulente l’ingegner Silvia Pieruccetti di Viareggio. L’inizio delle operazioni peritali era stato fissato per lo scorso 14 marzo, e indicato un periodo di 90 giorni, con udienza, come accennato, già fissata per l’11 luglio; la perizia prevista quale incidente probatorio, ovvero come atto irripetibile. Il quesito riguardava, oltre alla dinamica dell’incendio, anche una valutazione strutturale dell’immobile.
Ma adesso, come detto, il procedimento penale si interrompe. Niente perizia, stop alle indagini preliminari da parte della pm Elena Marcheschi. Non appena saranno predisposti gli atti, dovrebbero essere tolti anche i sigilli del sequestro all’appartamento distrutto dall’incendio, che quindi sarà restituito all’Erp.
Quella di sabato 18 novembre era stata una mattinata d’angoscia per gli abitanti delle case di via Pucciarelli, alle prese prima con un boato, poi con il rogo. Tanta paura, i vigili del fuoco, le forze dell’ordine; cinque i feriti più Andrea Marchi, il più grave. Inizialmente gli evacuati erano 27, adesso sono rimasti cinque. Come osservato altre volte, sia l’amministrazione comunale con l’assessore al sociale Roberta Crudeli che don Marino Navalesi, parroco di Avenza - San Pietro, si erano messi in azione per garantire un tetto agli evacuati, con grande umanità e solidarietà.
Grande dolore e cordoglio per la morte di Andrea Marchi sono stati espressi dai tifosi della Curva Nord della Carrarese. Anche la società Carrarese calcio 1908 «esprime il proprio cordoglio per la scomparsa dello storico tifoso Andrea Marchi, detto "Tarsilla" assiduo frequentatore degli spalti azzurri».
I funerali saranno domani, giovedì, alle 15, partendo dall’obitorio del Noa per la chiesa di San Pietro ad Avenza. Andrea Marchi lascia il fratello, la cognata, la nipote e le cugine.  l
 M.B.
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