«Crolli Politeama, il Comune non ha alcuna responsabilità»
Battute finali del processo, fissate altre due nuove udienze
CARRARA. «Nessuna responsabilità del Comune e dei suoi funzionari per i crolli del Politeama».
È questo il concetto ripetuto in aula nelle sue conclusioni (che dovranno ancora essere ultimate) dall’avvocato Anna Francini, che assiste l’amministrazione carrarese nel ruolo di responsabile civile, nel processo per i due crolli dello storico edificio Politeama.
Ieri mattina, in tribunale, sono state le parole dell’avvocato Francini al centro della nuova udienza di una vicenda processuale che (per quel che riguarda il primo grado di giudizio) è giunta ormai alle battute finali.
Non si parla naturalmente di settimane, ma di mesi: quelli che saranno necessari prima di arrivare alla sentenza. Intanto sono già state calendarizzate le prossime udienze: il 24 gennaio e il 27 febbraio per ascoltare anche le prime arringhe della difesa.
Il ruolo del Comune
«Nessuna responsabilità dell’amministrazione comunale e dei suoi funzionari nella vicenda dei crolli del Politeama».
È questo in sintesi quello che è emerso nelle conclusioni dell’avvocato Francini. Una dichiarazione che, secondo il legale, quindi escluderebbe la contestazioni di ipotesi di reato (tradotte in richieste di condanna da parte del pubblico ministro) nei confronti dell’allora dirigente Claudio Bacicalupi e dell’ingegner Cesare Marchetti.
Le richieste del pm
Intanto proprio nella giornata di giovedì sono arrivate le prime richieste del pubblico ministero che ricordiamo: quattro anni per il direttore dei lavori, l’architetto Silvestro Telara; quattro anni per la legale rappresentante della Caprice al tempo (Laura Tuffarini); quattro anni per la successiva legale rappresentante della Caprice (Nella Pasquini); tre anni per l’ingegner Fabio Telara, progettista strutturale del tetto rinnovato nel 1994. E, ancora: due anni e 6 mesi per l’allora dirigente comunale Claudio Bacicalupi e per l’ingegner Cesare Marchetti del Comune di Carrara. È stata altresì chiesta l’assoluzione per tutti i membri della commissione edilizia che sono: Franco Bedini, Giuseppe Fruzzetti, Paolo Bugliani, Paolo Cattani, Romano Caffaz, Sergio Altieri de Giancarlo Cacciatori.
La storia processuale
Gli episodi che sono finiti nel faldone, ma sarebbe più corretto parlare di faldoni, del processo (all’inizio si parlava di Politeama 1 e Politeama 2 dal pubblico ministero Dello Iacono vennero poi unificati) sono il cedimento di un pilastro nel corpo centrale del palazzo storico, nel giugno del 2008, e il crollo parziale nella parte sterna, lato via Roma dell’edificio, marzo 2011. L’edificio da allora venne posto sotto sequestro.
L’attuale processo vede riuniti, infatti, due distinti procedimenti, quello istruito, appunto, per il cedimento del pilastro e quello per il crollo di un’intera porzione dello stabile. La prima tranche partì nel 2011 con l’udienza preliminare e il rinvio a giudizio. Il processo si aprì a Carrara (la sede non era ancora stata accorpata a Massa) davanti all’allora giudice monocratico Cosimo Ferri.
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