Il Tirreno

Pontremoli

Ufficio postale chiuso per tre mesi, il sindaco minaccia una diffida

di Riccardo Sordi
Ufficio postale chiuso per tre mesi, il sindaco minaccia una diffida

La qualità dei servizi migliorerà ma ora c’è il disagio

04 dicembre 2022
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PONTREMOLI. Da domani, lunedì 5 dicembre, e per i prossimi tre mesi l’ufficio postale di Pontremoli in via Pirandello resterà chiuso per lavori: la data indicativa di riapertura è il 7 marzo.

Ecco perché: l’ufficio postale è stato scelto come una delle prime sedi in Toscana del progetto Polis – Casa dei servizi di cittadinanza digitale” e sarà oggetto di lavori di manutenzione straordinaria per migliorare la qualità dei servizi e dell’accoglienza. La trasformazione degli spazi dell’ufficio consentirà lo sviluppo di attività innovative e saranno molti i nuovi servizi della Pubblica Amministrazione a disposizione dei cittadini.

Se da un lato c’è la soddisfazione per l’ammodernamento del servizio, dall’altro c’è il disagio per i cittadini che per i prossimi tre mesi dovranno utilizzare gli uffici dei comuni limitrofi, ovvero quelli di Filattiera e Mulazzo. Il sindaco Jacopo Ferri contesta al direttore Claudio Alessandrini della filiale provinciale di Massa di Poste Italiane il disagio, sottolineando che non si è tenuto fede agli accordi maturati in precedenza: «A seguito dell’incontro di qualche settimana fa mi sembra evidente che gli impegni assunti non siano stati invece contemplati. La realizzazione all’Ufficio di Pontremoli del Progetto Polis – dice il sindaco – era ed è senz’altro una notizia positiva che arriva dopo due anni e mezzo di gravi inefficienze dei servizi, dovute alle chiusure pomeridiane e al malfunzionamento del bancomat. Parlo di cose più volte segnalate senza esito che hanno generato anche tensioni fortissime e rischio di contagio da Covid per inevitabili assembramenti durante la fase più acuta della pandemia. Si tratta dunque di una notizia positiva “però accompagnata da “novità” che non sono emerse nel corso del nostro incontro. In primis, la durata dei lavori: era stata stimata in poche settimane (quindi intuitivamente dalle due alle cinque al massimo) e si è giunti a tre mesi di chiusura totale. Non è sostenibile – secondo il sindaco – Chiesi ad Alessandrini già allora di aprire un ufficio più piccolo sempre in città, e mi fu risposto che, trattandosi di poche settimane, non era possibile. Ebbene, se i tempi sono invece quelli indicati in tre mesi, direi che è assolutamente necessario».

C’è poi la questione degli uffici alternativi: Scorcetoli, Filattiera e Mulazzo «sempre dando per scontato che la chiusura non potesse essere che di poche settimane – dice ancora il sindaco – Mi fu detto che almeno uno degli uffici alternativi sarebbe stato aperto anche di pomeriggio e gli altri sarebbero stati potenziati. Leggo invece che non sono previste aperture pomeridiane e che non sono previsti potenziamenti degli uffici che non siano in appoggio a quello di Pontremoli. Anche questo è inaccettabile».

«Dove non si rivedano le questioni segnalate – sottolinea Ferri – diffido formalmente dal privare del tutto (in parte si sta già facendo da tempo, purtroppo) il servizio pubblico che Poste Italiane è chiamata ad erogare alla nostra comunità e che, altrimenti, costringerebbe molti anziani a non poter neppure andare a ritirare la pensione per almeno 90 giorni. In difetto, mi rivolgerò a ogni autorità, aziendale, governativa e giudiziaria che possa avere voce in capitolo».

Oltre alla voce del sindaco si stanno facendo sentire anche le voci dei sindacati: martedì alle 9, ci sarà un presidio dello Spi Cgil davanti al Comune per fare richieste al sindaco.


 

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