Il Tirreno

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Per ricostruire il ponte di Albiano bisognerà aspettare ancora due mesi

di Michela Nicolai
Per ricostruire il ponte di Albiano bisognerà aspettare ancora due mesi

25 novembre 2022
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ALBIANO MAGRA. Crollo del ponte di Albiano, la decisione sul rinvio a giudizio slitta di un paio di mesi. Complice l’entrata in vigore della riforma Cartabia, rimandata al 30 dicembre, l’udienza preliminare è stata aggiornata al 19 gennaio 2023. Sarà il gup Dario Berrino a decidere se mandare a processo i quattro indagati: per Anas Damiano Menchise (difeso dall’avvocato Daiana Bernardini del Foro di Firenze) , per la Provincia di Massa Carrara Gianluca Barbieri (assistito dal legale Gianpaolo Carabelli del Foro della Spezia) , Stefano Michela (difeso dall’avvocato Enrico Marzaduri del Foro di Lucca) e Giuliano Arrighi (assistito dal legale Matteo Bertucci del Foro di Massa) . Per loro l’accusa è di disastro colposo e lesioni colpose.


Nell’ambito dell’udienza di ieri, è stata stralciata la posizione di Salvatore Olivieri, deceduto di recente. Anas non sarà parte civile all’interno del procedimento: la richiesta avanzata dai legali che tutelano la società è stata rigettata. Al contrario l’ente sarà citato come responsabile civile insieme alla Provincia di Massa Carrara, a copertura dell’eventuale disposizione di risarcimento danni. Accolta invece l’istanza delle associazioni di consumatori: si sono costituite parti civili Codacons, Adoc Liguria e la Cna apuana. All’inizio dell’inchiesta (coordinata dall’allora pm Alessandra Conforti e poi passata nelle mani di Roberta Moramarco) erano state 22 le persone iscritte nel registro degli indagati; tra queste 14 posizioni vennero archiviate successivamente dalla pubblico ministero Elena Marcheschi, oggi titolare del fascicolo. Il cerchio si è stretto ancora e nello scorso mese di giugno venne formalizzata la richiesta di cinque rinvii a giudizio sottoscritta dal procuratore capo Pietro Capizzoto. Un atto arrivato a poco più di un mese dall’inaugurazione del nuovo ponte, ricostruito nell’arco di due anni, sulle macerie del precedente. Le indagini sul caso – lo ricordiamo – furono condotte in collaborazione con i militari della compagnia carabinieri di Pontremoli. Un iter non semplice, basato sull’acquisizione di documenti, sull’audizione di testimoni e soprattutto sulla redazione di una perizia, eseguita nel corso di incidente probatorio davanti al gip del tribunale di Massa e nel contradditorio delle parti. Il collasso del ponte – per ricostruire la vicenda – avvenne l’8 aprile 2020 e il lockdown, imposto dall’emergenza Covid, di fatto evitò una strage: quel tratto solitamente trafficato era praticamente deserto. In transito c’erano solo due furgoni: uno della Tim, l’altro del corriere Bartolini, il cui autista si ferì gravemente (da qui l’accusa di lesioni colpose) .

Il conducente del mezzo si fermò appena in tempo prima che la strada gli crollasse sotto le ruote.


 

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