Il Tirreno

Alessandro Amorese candidato sindaco

Alessandro Amorese candidato sindaco

Fratelli d’Italia schiera il giovane consigliere: «Lo faccio per amore di questa città abbandonata»

06 aprile 2013
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MASSA. Si definisce “la bella novità” di questa campagna elettorale. Alessandro Amorese, 38 anni, consigliere comunale eletto nelle liste del Pdl, da poco passato nelle fila di Fratelli d'Italia, rompe gli indugi e si candida alla corsa a sindaco alle prossime elezioni amministrative. «Lo faccio per amore, per passione, perché voglio bene alla mia città, anche se così non mi piace. Sarò primus inter pares – dice – la mia lista sarà composta di donne, tante, e di uomini che avranno qualcosa da dire. Corriamo per vincere e per rappresentare coloro che sono delusi, ma che non vogliono scappare da questa città». E proprio da uno dei «luoghi simbolo del degrado e sintomatico di un'amministrazione che non ha funzionato» è partita la campagna elettorale di Alessandro Amorese: la stazione.

«Ma ce ne sarebbero tanti altri di luoghi dimenticati: Romagnano, la Concia, le frazioni montane», dice. Amorese si vuole rivolgere alla gente, è nei quartieri che vuole andare, è «parlare con gli invisibili che vuole, per capire i problemi e provare a cambiare le cose». La mia generazione, prosegue, deve avere l'ambizione di rappresentare le altre generazioni e «deve darsi come priorità quella di cambiare Massa». Nei prossimi giorni saranno dunque definite le liste in appoggio alla sua candidatura, che avranno due discriminanti: i cittadini che ne vogliano far parte dovranno essere incensurati e non aver avuto in passato alcun tipo di vicinanza con i partiti del centro sinistra. I cavalli di battaglia su cui punta Amorese sono: il turismo, «da anni dimenticato»; la reindustrializzazione «per pensare come riconvertire la zona industriale»; la casa «perché anche gli italiani ne abbiano una e non finiscano sempre in fondo alle graduatorie delle case popolari, ma anche per costruirne di nuove»; la sanità «tema caldo e importante, ma di cui nessuno parla, forse perché si prova vergogna».

Amorese specifica che la sua non è una campagna "contro" questo o quel candidato, anche se è stanco delle querelle e dei ritardi che hanno avvelenato questa campagna elettorale. Per questo, la sua candidatura è aperta anche ai partiti affini al centrodestra.

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