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Bulgarella non molla la Lucchese: «Con Gorgone il futuro è nostro»

di Luca Tronchetti
Bulgarella non molla la Lucchese: «Con Gorgone il futuro è nostro»

La squadra verrà rafforzata e per il vivaio è pronto il maestro Morgia

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LUCCA. Centottanta giorni per passare dalla stelle alla stalle, dall’euforia alla più o meno velata contestazione, dalla B dietro l’angolo ai cattivi presagi di playout, retrocessione o addirittura quarto fallimento. Insomma sei mesi sulle montagne russe. Lui, Andrea Bulgarella, il patron della Lucchese, uomo del Novecento ma con l’entusiasmo e i sogni di un ventenne, parla a ruota libera del presente e del futuro rossonero. E mette a tacere le voci che lo danno in ritirata, pronto a smobilitare e lasciare a fine anno la società. «Scriva pure che l’anno prossimo gli avversari dovranno tremare al solo pensiero di dover affrontare la Lucchese. Vede, la gente forse non mi conosce bene. Se ho preso un impegno lo porto avanti con passione. Il calore dei tifosi mi fa emozionare. Del sindaco Pardini e dell’amministrazione non mi posso lamentare, ma non mi hanno fatto piacere polemiche politiche preconcette mosse senza conoscere le persone».

Certo, ma a onor del vero occorre dire che in questi sei mesi qualche errore, anche comunicativo, è stato commesso...

«Ne siamo perfettamente consapevoli. C’è stata troppa euforia, soprattutto da parte mia, nelle dichiarazioni della vigilia. Ci siamo fatti prendere la mano senza considerare che la serie C, specie questo girone, è un campionato difficile e ci sono squadre che da tempo lavorano per fare il salto di categoria. L’organizzazione, nonostante il grande impegno da parte di tutti i collaboratori , non è stata perfetta. Sono stati commessi errori che poi hanno rischiato di offuscare la nostra immagine. C’è ancora tanto da lavorare per oliare i meccanismi. E soprattutto dobbiamo entrare meglio nel contesto cittadino. Farci conoscere alla società civile, all’imprenditoria locale, al territorio. Io non sono soltanto un costruttore, ma da sempre sono vicino al mondo del volontariato e nel 2024 la nostra mission è quella di entrare meglio nel tessuto sociale e farci apprezzare non solo per l’aspetto sportivo. Per questo sto valutando la possibilità di poter inserire in qualche modo una figura di uomo di sport, magari ex calciatore, inserito a livello locale nel mondo delle professioni e del lavoro che possa veicolare il nostro messaggio ».

Parliamo di calcio: prima squadra, mercato, settore giovanile. Cosa farete per migliorare l’organico e quali saranno i valori aggiunti negli anni a seguire.

«Innanzitutto mi lasci dire che l’altra sera contro l’Ancona mi sono rilassato e sono uscito dallo stadio soddisfatto. Ho visto una squadra giovane che mi piace: hanno attaccato tutta la partita dominando l’avversario e creando tante palle gol. E sono sicuro che nel girone di ritorno faremo meglio rispetto all’andata. Il merito è tutto di mister Gorgone, l’allenatore ideale. É lui il futuro della Lucchese. Me lo tengo stretto perché sotto la sua guida i giocatori stanno crescendo e migliorando. Guardate Yeboah: due partite da titolare, due gol decisivi. Gorgone mi piace prima dal lato umano e poi da quello tecnico. É una persona onesta, altruista e perbene che non parla male di nessuno tantomeno dei suoi calciatori, che lavora tanto con loro e li aiuta a crescere e a migliorare. É un tecnico che ha grande rispetto di tutti. Mi ricorda Ignazio Arcoleo ai tempi del Trapani. Serio, preparato, meticoloso, un fratello maggiore per i suoi calciatori. Me lo tengo stretto perché con lui costruiremo una Lucchese vincente. Siamo la squadra che tira più in porta di tutta la serie C e se andiamo analizzare le partite dovevamo avere almeno 6-7 punti in più che sono quelli che mi aspettavo. Certo, abbiamo dei difetti: dobbiamo diventare più scaltri e smaliziati in zona gol. Serve più cattiveria agonistica più astuzia in certe fasi della partita. E spero che nel 2024 la sfortuna sotto forma di infortuni smetta di perseguitarci. Abbiamo la difesa più forte del torneo, ma se si fanno male a turno Tiritiello, Benassai e Sabbione è logico che ne risente tutto il complesso. Il mercato? Ascolterò le parole dell’allenatore e in base alle sue esigenze ci muoveremo. Ma senza stravolgere l’organico e in base alle occasioni che alla riapertura delle liste si presenteranno e che il nostro direttore Frara saprà cogliere al volo».

Il settore giovanile è stato al centro di polemiche con problemi di natura anche economica.

«Con un comunicato abbiamo già spiegato la situazione. Dobbiamo migliorare, e tanto, anche il nostro vivaio. Siamo all’anno zero ed è per questo che stiamo allargando la famiglia rossonera con un maestro di calcio come Massimo Morgia, una bella persona vuol bene alla Lucchese e alla città. Un allenatore positivo e di spessore che sul piano tecnico, ma anche su quello etico e morale può aiutarci a crescere in tempi ragionevoli facendo riflettere su nostri eventuali errori. Gli sportivi, a cui auguro un buon 2024, possono stare tranquilli, stiamo lavorando per consolidarci».


 

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