Gesam, un passo indietro: Campobasso non perdona
Falsa partenza per la Gesam Gas e Luce che torna dalla settimana in Sardegna con due sconfitte in due partite e ancora tanto lavoro da fare per raggiungere la giusta coesione. In Supercoppa contro Schio la sconfitta era preventivabile e anzi le lucchesi hanno lottato alla pari rimanendo in partita fino a due minuti dalla fine, dimostrando finora di essere la formazione in grado di mettere maggiormente in difficoltà le campionesse d’Italia, contro Campobasso invece c’è stato un piccolo passo indietro, perché se è vero che le molisane hanno una panchina più lunga e si presentavano alla vigilia con un leggero favore dei pronostici, è altrettanto vero che i primi due quarti dell’incontro sono probabilmente stati i peggiori dell’era di coach Andreoli, con la squadra inchiodata nel punteggio e con tante difficoltà a creare dei vantaggi e ad attaccare il ferro, mentre subiva un parziale di 23-3 che ha deciso l’incontro. A incidere è stata essenzialmente la maggiore fisicità delle avversarie, che hanno anche stravinto la lotta a rimbalzo (47-35) e anche le basse percentuali al tiro che hanno fortemente limitato le due americane che hanno tirato con 3/19 complessivo dal campo (2/9 per Agnew, 1/10 per Morrison) e ha messo fuori ritmo le biancorosse. Volendo fare un confronto, lo scorso anno la squadra riuscì a vincere a Campobasso con un’ottima prestazione del collettivo impreziosita dai 29 punti di Wiese con un incredibile 9/13 dall’arco. Ieri invece tutto questo è decisamente mancato. Dopo essere state sotto di 18 punti a più riprese, le biancorosse però hanno reagito con una tripla di Agnew sulla sirena cha ha ridotto il parziale e poi con maggiore aggressività difensiva in uscita dagli spogliatoi che ha portato la squadra a più riprese fino al -3 in avvio di ultima frazione, grazie anche all’ottimo impatto di Treffers. Lo slancio però è terminato quando l’olandese in attacco ha commesso il quarto fallo e dall’altra parte Quinonez ha ripreso a giganteggiare nel pitturato e nel gioco in transizione ristabilendo il divario. L’ecuadoriana ha così legittimato il premio appena ricevuto come miglior giovane della scorsa A1 e ha chiuso la serata con 17 punti, 4 recuperi e 1 rimbalzi in oltre 28 minuti partendo dalla panchina.
«Quando palleggiamo troppo non riusciamo mai ad andare in ritmo – commenta coach Luca Andreoli –. Siamo riusciti a rientrare nel punteggio con rabbia e difendendo meglio ma in attacco non siamo mai stati fluidi. Il merito è di Campobasso ma anche noi non riuscivamo a prendere vantaggio nei primi tre metri di campo, dove di solito riusciamo a fare la differenza».