Aiuti alle famiglie
Morto in cartiera a Lucca, inchiesta chiusa: quattro indagati
I familiari di Luca Cavati: "Siamo stati dimenticati"
LUCCA. La Procura ha chiuso le indagini sulla morte di Luca Cavati, il 69enne di Spianate ad Altopascio travolto da un muletto nel piazzale della Cartiera Modesto Cardella di San Pietro a Vico esattamente un anno fa, la mattina del 12 novembre 2024.
Sono quattro in tutto gli indagati con l’ipotesi di reato di omicidio colposo nel corso degli accertamenti coordinati dal pm Lucia Rugani. Altre due figure interne legate alla sicurezza sui luoghi di lavoro si sono aggiunte ai nomi iniziali, quelli di Mario Cardella, 86 anni, presidente della società e responsabile della sicurezza e Ndiaye Demba, 59 anni, originario del Senegal e residente a Capannori, che si trovava alla guida del muletto.
Nell’anniversario di quelli che le statistiche rubricano alla voce “morti bianche”, i familiari della vittima dell’infortunio su lavoro a un anno dalla scomparsa denunciano di essere stati dimenticati.
La moglie Antonella e i figli Cristiano, di Pescia, e Nagaya, di Lucca, nel ricordare il marito e padre, originario di Pescia e che per anni aveva vissuto a Uzzano, nell’anniversario della morte, ci tengono anche a far sapere che la vicinanza iniziale, dopo la tragedia, a poco a poco si è affievolita fino a sparire del tutto.
«Non abbiamo notizie sulle indagini – affermano i familiari – . Ma non solo. Speravamo che la Rsu della cartiera per domani (oggi, ndr) potesse attuare una forma di testimonianza nel ricordo di Luca. Era un segnale che ci avrebbe fatto piacere. Per noi è importante ricordarlo. È stato un anno difficilissimo. Le nostre vite sono state distrutte e noi ci sentiamo sempre più soli e dimenticati».
È il dramma con cui convivere per chi deve andare avanti anche dopo la tragedia.
I sopravvissuti alle morti bianche, vittime collaterali degli infortuni sul lavoro. Chi muore giace e chi vive prova a darsi pace. E spesso non ci riesce.
Nagaya racconta che non riesce più ad avvicinarsi alla cartiera di San Pietro a Vico.
«Ho provato alcune volte a passare di lì, ma mi vengono le palpitazioni – confessa -.A distanza di un anno le regole sono cambiate per la movimentazione sul piazzale? Mio fratello lavora in una cartiera a Carraia e quando hanno avuto un problema di sicurezza dopo poco l’azienda ha risposto con un accorgimento tecnico a livello acustico per la tutela dei dipendenti».l
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