Lucca, picco di accessi in ospedale: i posti letto non bastano. Pazienti trasferiti a Barga
I casi meno gravi dirottati al San Francesco. Le critiche di Giannini e Di Vito alla gestione ma l’azienda replica: «È prassi in un modello organizzativo a rete»
LUCCA. Picco di accessi in ospedale, ma mancano posti letto e così i pazienti vengono dirottati a Barga. A segnalare il fatto è il sindaco di Fabbriche di Vergemoli, Michele Giannini: «Durante le festività, l’ospedale San Luca di Lucca ha mostrato tutte le sue criticità – spiega –: moltissimi cittadini non sono riusciti ad accedere alle cure necessarie e altri sono stati reindirizzati all’ospedale di Barga, causando disagi inaccettabili per chi aveva bisogno di assistenza immediata». Parte da qui la critica, rivolta in primis alla Regione Toscana, per la gestione della sanità sul territorio. Il San Luca, secondo Giannini, non è in grado di soddisfare le richieste dei pazienti con problematiche a cascata sull’ospedale di Barga: «Questa situazione è la diretta conseguenza di scelte politiche sbagliate e di una gestione inefficiente, che penalizza i territori più piccoli e i cittadini più fragili. Chiediamo con forza alla Regione di intervenire subito».
Appunti vengono mossi anche da Alessandro Di Vito, consigliere comunale di Lucca con delega alla Sanità, che ben conosce la materia essendo egli stesso medico del Pronto soccorso del San Luca. «Le criticità sono iniziate il 1° gennaio e ho già ricevuto diverse segnalazioni da parte di cittadini scontenti – spiega Di Vito –. Come sempre avviene in questo periodo, il Pronto soccorso si ingolfa, vengono chiamati in servizio i medici in reperibilità ma mancano comunque i posti letto per i pazienti bisognosi di ricovero, che così vengono dirottati a Barga. Colpa dell’influenza? C’entra poco, direi che scontiamo i problemi strutturali di un ospedale che è nato piccolo per le esigenze di questo territorio. Il problema, insomma, è sempre lo stesso ma è chiaro che si accentua in questo periodo».
Di Vito torna anche sull’annosa questione della carenza di personale: «Da 7 medici che eravamo adesso siamo in 11 – dice – Bene, ma restiamo ampiamente sotto organico visto che la pianta ne prevede 18. Faccio comunque un plauso alla direzione che si è impegnata per farci arrivare questi quattro rinforzi (si tratta dei dottori Pandolfo, Urso, Frediani e Torre, ndr)».
Due parole sui lavori in corso per l’ampliamento del Pronto soccorso: 140 metri di moduli prefabbricati il cui utilizzo peraltro non è ancora chiaro. «È una struttura che può avere un’utilità ma va impiegata nel modo giusto visto che di fatto è staccata dal resto. A mio avviso, lì dovrebbero essere dirottati il posto di polizia, la stanza della caposala e gli spazi per gli operatori che ora si trovano nel corpo principale. In questo modo recupereremmo spazi da destinare alla cura dei pazienti nella parte interna del Pronto soccorso».
Sulla questione del trasferimento dei pazienti a Barga, l’azienda sanitaria fa sapere che si tratta di una prassi consueta in un'organizzazione a rete degli ospedali. Un’organizzazione in cui i presidi di Barga e Castelnuovo centralizzano a Lucca i casi complessi e possono accogliere, se c'è necessità, casi a bassa intensità dal capoluogo. In ambito aziendale c'è la stessa organizzazione fra l'ospedale Apuane e quelli di Pontremoli e Fivizzano, come pure tra Pontedera e Volterra. Chiaramente, nei periodi di maggiore afflusso di pazienti questo modello organizzativo viene "sfruttato" di più. È lo stesso principio alla base della valorizzazione dei percorsi di piccola chirurgia miniinvasiva, nei pazienti a minor rischio, negli ospedali delle cosiddette "zone interne".
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