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Lucca, in vendita i padiglioni del Campo di Marte: ecco il piano dell’Asl

di Gianni Parrini

	Le palazzine del Centro trasfusionale e del laboratorio di analisi
Le palazzine del Centro trasfusionale e del laboratorio di analisi

Si tratta di quelli utilizzati dagli studenti dell’istituto Paladini: tra i beni alienabili Maggiano, Arliano e l’ex Prevenzione

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LUCCA. L’Asl mette in vendita terreni e immobili: nell’elenco ci sono alcuni padiglioni del Campo di Marte, l’ex ospedale di Maggiano e l’ex Ceis di Arliano. Andiamo con ordine.

Il piano alienazioni

Nei giorni scorsi l’azienda sanitaria ha reso noto il novero dei beni inseriti nel piano delle alienazioni. Si tratta di strutture inutilizzate, che necessitano di lavori o che in ogni caso l’azienda sanitaria è intenzionata a vendere per avere nuove risorse. Tra questi beni ci sono alcuni immobili dell’area di Campo di Marte. Tre, per la precisione: si tratta del padiglione G, quello dell’ex Centro trasfusionale che dal settembre del 2018 è stato affittato alla Provincia che qui ha sistemato alcune classi del liceo Paladini, a causa dei lavori in corso nella sede storica di via San Nicolao. Proprio verso questa palazzina, in passato c’erano stati alcuni interessamenti (su tutti quello di Arpat, intenzionata a mettere qui i suoi uffici) che però non si sono mai concretizzati. Dall’Asl si augurano che la Provincia nel corso di quest’anno scolastico possa liberare gli immobili per riportare gli studenti nella storica sede di San Nicolao. Più o meno analoga la questione relativa al padiglione N, più piccolo, un tempo destinato alle risonanze magnetiche. Resta l’ex Laboratorio di analisi, anche quello in passato oggetto di alcune attenzioni da parte di potenziali investitori.

Manicomio e sanatorio

Nel novero dei beni alienabili non ci sono solo gli immobili del Campo di Marte: ci figurano, ad esempio, strutture e annessi agricoli dell’ex ospedale di Maggiano, in via della Fregionaia, di cui l’Asl non è mai riuscita a liberarsi. Di nuovo in vendita anche l’ex sanatorio di Arliano, un’enorme struttura di 4.200 metri quadrati datata anni ’20 e realizzata secondo gli stilemi dell’architettura fascista. Dal 2000 il luogo è abbandonato: nel corso del tempo l’Asl ha provato a metterlo all’asta (il prezzo all’epoca era di 3,2 milioni) ma nessuno si fece avanti e così non se n’è più parlato. Beni in vendita anche sul territorio di Capannori: si tratta dell’ex dipartimento della Prevenzione, ubicato in via di Tiglio, località Carraia. L’immobile, che ha ospitato i servizi sanitari fino al 2010, ha una superficie di circa 7mila metri a cui vanno aggiunti i terreni circostanti. In passato era stato messo all’asta per 5 milioni ma nessuno se ne era interessato. A Bagni di Lucca, è di nuovo in vendita l’ex scuola elementare Ferretti, in viale Roma 56/B. Anche in questo caso, abbiamo anche il valore di riferimento per l’asta indetta nel 2018 e andata deserta: era di 338.300 euro.

Il caso dell’ex ospedale

La storia del Campo di Marte è travagliata. Con la decisione di costruire un presidio ex novo a San Filippo, nel 2014 l’ex ospedale tanto amato dai lucchesi si è svuotato. L’accordo di programma siglato nel 2005 prevedeva che la Regione vendesse l’area per rientrare dei soldi anticipati per la costruzione del San Luca. Si parlava di 23 milioni, una cifra che la crisi del 2008 e il conseguente crollo del mercato immobiliare hanno reso utopistica. Non solo: per vendere ci vuole un compratore e nessuno ha mai bussato alle porte della Regione. Il motivo? L’area era considerata poco remunerativa per un problema di funzioni. A dire cosa ci si sarebbe potuto fare fu il Comune nel 2015: housing sociale, Cittadella della salute, una Rsa un minimo di commerciale. E poi questura, scuola (Il Pertini), ecc. Contenuti che non hanno mai fatto venire l’acquolina in bocca a potenziali investitori, anche perché fra acquisizione dell’area, demolizione e ricostruzione sarebbero serviti decine di milioni. Così è rimasto tutto sulla carta e poco alla volta, gli edifici che erano rimasti vuoti sono tornati a riempirsi. L’Asl, ad esempio, ha rinunciato alla realizzazione di un nuovo edificio per la Cittadella della Salute e si è “accontentata” di occupare la palazzina B, quella a mattoncini, dove sono finiti anche gli uffici direzionali dopo il trasferimento da Monte San Quirico. Nella palazzina C sono state allestite le Cure intermedie (ora trasferite al nell’A per i lavori di consolidamento sismico) mentre nell’O oltre alla medicina legale e agli uffici del distretto hanno trovato posto una dozzina di letti di rianimazione creati per le emergenze durante il periodo Covid. Con lo scoppio della pandemia è stato recuperato anche l’enorme padiglione A, divenuto polo vaccinale della Piana e ora indiziato come Casa di comunità. Alla fine sono rimasti inutilizzati (e quindi vendibili) l’ex Laboratorio di analisi visto e il Centro trasfusionale occupato dal Paladini.

Soldi per nuove opere

Il Campo di Marte, dunque, è tornato ad avere una sua centralità. Ce l’avrà ancor più in futuro, con la creazione dell’Ospedale di comunità, della Cot di area vasta (entrambi finanziati dal Pnrr) e soprattutto con quella che dovrebbe essere la Casa di comunità più grande della Piana. L’intenzione è di realizzarla nel padiglione A ma ormai non è più così scontato: per questo hub mancano i soldi (si parla di almeno un milione). Per Asl sarebbe cosa gradita recuperare una parte di queste risorse proprio dalla vendita degli immobili. Il problema, però, è trovare i compratori.

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