Il Tirreno

Lucca

Tribunale

Lucca, falso immobiliarista condannato per truffa: chi è, le accuse e come raggirava i proprietari delle case

di Luca Tronchetti
L’esterno dell’edificio in centro
L’esterno dell’edificio in centro

Risultano ingannate dall’intermediario almeno 15 persone che pagavano somme in contanti fuori mercato. Venturini era finito nei guai per un furto di pesce fresco nel 2021 all’Esselunga di Marlia e una tentata truffa ai danni di 11 donne per l’affitto di un’abitazione nel 2018

15 maggio 2024
3 MINUTI DI LETTURA





LUCCA. Colleziona la terza condanna in primo grado Gabriele Venturini, 44 anni, residente in via Luporini a S. Anna, il falso immobiliarista accusato di una serie di reati che vanno dalla truffa, alla modifica di destinazione d’uso di immobili sino al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Per queste imputazioni il giudice Gianluca Massaro lo ha condannato a tre anni di reclusione e al risarcimento di alcune migliaia di euro nei confronti di uno dei due proprietari di abitazioni – quello dell’immobile in via del Brennero 1378 – utilizzate per sistemare immigrati o persone in difficoltà economica e che si era costituito parte civile nel procedimento penale. Il falso intermediario non era presente in aula al momento della lettura del dispositivo e il suo legale, Pierpaolo Santini, presenterà ricorso in Appello.

Le accuse

L’inchiesta, condotta dal sostituto procuratore Paola Rizzo, riguardava inizialmente anche l’ottantenne madre invalida di Venturini a cui era stata fittiziamente intestata la società «Validoro Team srl» e che era stata prosciolta dal gup in considerazione delle sue patologie e dell’incapacità manifesta di intendere e volere. L’imputato, agendo in qualità di intermediario sia ai danni di due proprietari di immobili, corrispondeva assegni poi rivelatisi insoluti e si faceva consegnare denaro e assegni da decine di affittuari – spesso immigrati privi di permesso di soggiorno o persone in gravi difficoltà economiche per la perdita di lavoro o per dolorose situazioni familiari – approfittando del loro stato di bisogno e della necessità urgente di trovare una sistemazione. Persone che pagavano somme di denaro fuori mercato per l’appartamento o la camera offerta.

Il caso

Caso emblematico quello verificatosi nell’aprile 2020 in via dell’Angelo Custode 33 in pieno centro storico, uno dei due immobili (l’altro era quello di via del Brennero 1378). Uno stabile di 300 metri quadrati preso in subaffitto dalla «Validoro Team srl» modificando la destinazione d’uso e trasformandola da commerciale ad abitativa. In quel tugurio e in piena emergenza pandemica, i carabinieri e la polizia municipale trovarono una quindicina di disperati (in prevalenza immigrati non clandestini oltre a tre italiani senza un’occupazione stabile) raccolti in spazi angusti e in pessime condizioni igienico sanitarie. Per l’accusa Venturini avrebbe indotto Ulrico Guerrieri, ultranovantenne proprietario, a cedergli in locazione l’immobile con destinazione urbanistica a uso magazzino omettendo di avvisarlo che avrebbe adibito la struttura a uso abitativo ed effettuando modifiche all’atto, dopo la firma di Guerrieri, per poi consegnare a titolo di caparra un assegno di 4mila euro nonostante fosse consapevole che si trattava di un effetto scoperto. Un modo per indurre l’anziano in errore facendosi consegnare le chiavi del fondo di via dell’Angelo Custode 33 per poi sublocare le stanze agli immigrati al prezzo di 200 euro a posto letto.

 

Primo piano
La tragedia: la ricostruzione

Rogo al poligono di Galceti, le vittime hanno provato a domare le fiamme con l’estintore: chi sono, cos’è successo e le testimonianze

di Paolo Nencioni