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L’ultimo squillo delle cabine telefoniche: otto sono in rimozione a Lucca

di Luca Cinotti
L’ultimo squillo delle cabine telefoniche: otto sono in rimozione a Lucca

Le prime furono installate negli anni Cinquanta, poi sono state soppiantate dai cellulari

13 maggio 2024
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LUCCA. Dispiace per i Clark Kent che durante i Comics possono pensare di trasformarsi in Superman cambiandosi in una cabina telefonica, come nei fumetti: Tim sta dismettendo, anche a Lucca, gli ultimi impianti rimasti lungo le strade e nelle piazze. Viene così portato a termine un progetto iniziato già lo scorso anno dalla compagnia telefonica erede di Sip prima e Telecom poi e approvato dall’Agcom (l’Autorità garante della comunicazione): eliminare definitivamente le cabine telefoniche e gli apparecchi a “cupola” posizionate in aree pubbliche. Rimarranno invece le postazioni presenti all’interno di negozi ed esercizi pubblici e verranno garantite quelle che si trovano nei luoghi di rilevanza sociale con almeno cinquanta persone, come ospedali e strutture sanitarie equivalenti, caserme in cui non sia presente il segnale mobile, carceri.

Attualmente, secondo l’elenco fornito da Tim e aggiornato ad aprile 2024, nel territorio comunale di Lucca sono rimaste otto cabine “in rimozione”: via Burlamacchi, viale San Concordio (due, alla chiesa), corso Garibaldi, piazza San Francesco, piazza del Carmine, piazza Napoleone, via dell’Ospedale di Arliano a Nozzano Castello. A queste si aggiungono altri 34 apparecchi in esercizi commerciali che non saranno toccati. Nel resto del territorio (Versilia esclusa) gli impianti risultano essere stati del tutto rimossi, a eccezione di uno a Borgo a Mozzano (in via Marconi) e uno a Castelnuovo (in via Vittorio Emanuele).

La decisione di Tim è dovuta, ovviamente, al quasi azzeramento del loro utilizzo dopo l’esplosione della telefonia cellulare. La prima cabina fu installata a Milano nel 1952 e per i cinque decenni successivi questo luogo è stato un compagno di vita quotidiano per gli italiani: per telefonare, certo, ma anche per trovare riparo dalla pioggia, per scambiarsi un bacio, per cercare un numero telefonico o un indirizzo negli elenchi che a lungo si sono trovati al loro interno.

Il massimo della loro diffusione si ebbe tra fine anni Settanta e inizio anni Ottanta, quando c’erano 33mila impianti in Italia. Poi, dagli anni Novanta, il declino. Tra il 2001 e il 2008 le telefonate si erano ridotte dell’88 per cento.

Questo per il passato. E il futuro? Tim ha annunciato un progetto di trasformazione di alcune cabine in postazioni digitali dove da una parte trovare informazioni su turismo, cultura, spettacoli e dall’altra avere un supporto di sicurezza con il tasto “Women+” che consentirà di richiedere aiuto in situazioni di pericolo. Iniziativa che però, al momento, è prevista solo nelle 14 città principali del Paese. Ci sono stati poi dei progetti più locali: a San Giuliano Terme, ad esempio, cinque cabine dismesse sono state utilizzate per il bookcrossing, cioè lo scambio di libri. l

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