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Lucca, incendia l’oratorio dopo il furto nella notte: ladro-piromane fermato nei pressi della chiesa

di Pietro Barghigiani
Lucca, incendia l’oratorio dopo il furto nella notte: ladro-piromane fermato nei pressi della chiesa

Una coppia ha visto il fumo uscire dalla struttura e ha dato subito l’allarme I vigili del fuoco hanno spento le fiamme, i carabinieri arrestano l’autore con la refurtiva

11 aprile 2024
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CASTELVECCHIO. Prima il furto, poi l’incendio. Il ladro che diventa piromane senza un motivo apparente dopo aver concluso il colpo di oggetti sacri e ornamentali per oltre 10mila euro.

È un 37enne, italiano, Francesco Giannotti residente in zona, conosciuto per i suoi inciampi con la giustizia  l’uomo arrestato per furto aggravato e incendio dai carabinieri della sezione radiomobile di Lucca alle 2 circa a poca distanza dalla sala parrocchiale in via del Molino a Castelvecchio di Compito. Si stava allontanando con una cassetta di legno sotto braccio e dalle porte dell’oratorio il fumo usciva lento, ma visibile. Una coppia si è accorta della scena e ha dato l’allarme ai carabinieri e ai vigili del fuoco. I locali della parrocchia San Giuseppe sono stati danneggiati dalle fiamme appiccate dal 37enne che è stato fermato dai militari e ora si trova agli arresti domiciliari.

Quando lo hanno bloccato, i carabinieri hanno aperto la cassetta.

Dentro c’erano arredi religiosi. In particolare i pezzi di maggiore pregio erano quattro candelabri in legno, intarsiati e dorati, accessoriati delle relative lampade e dodici addobbi del baldacchino del Corpus domini usato per le processioni e alcune medaglie devozionali. Si sono spostati verso l’oratorio, collegando refurtiva e luogo sacro, imbattendosi nel rogo appiccato alla struttura.

Danneggiati il baldacchino in legno del 1800, un televisore, un condizionatore, tavoli e sedie, per un valore in via di accertamenti. Gli oggetti rubati, tutti risalenti ai primi anni dell’800, hanno un valore stimato in oltre 10mila euro. Tutto il materiale è stato restituito al parroco, don Nando Ottaviani.

«Ringrazio i carabinieri e i vigili del fuoco – esordisce il religioso che segue dieci parrocchie del Compitese – . Ancora non capisco perché ha voluto dare fuoco all’oratorio. È un luogo di incontro per la comunità. Facciamo catechismo, vengono i bambini a fare laboratori. Non mi capacito di un’azione così gratuita. Alla fine aveva preso quello che riteneva di valore. E allora perché accanirsi sulla struttura. Ha girato tutte le stanze alla ricerca di chissà che cosa. Non abbiamo beni di pregio. Ha danneggiato quello che usiamo per le processioni dopo aver tentato di entrare in chiesa. Ci sono i segni sul portone. Non c’è riuscito e si è spostato nel vicino oratorio. Quello che non è bruciato è stato annerito dal fumo, persino un pezzo di soffitto è venuto giù oltre a porte e finestre rotte».

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