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La spiegazione

Lucca, allarme legionella nelle scuole. Il dottor Loprieno: «Due i motivi di così tanti casi»

di Gianni Parrini
Lucca, allarme legionella nelle scuole. Il dottor Loprieno: «Due i motivi di così tanti casi»

La nostra intervista ad un esperto per cercare di fugare i timori che attanagliano le famiglie dei bambini: come avviene il contagio e come si previene

27 gennaio 2024
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LUCCA. «Nessun allarmismo, non ci si ammala bevendo acqua contaminata. Il contagio avviene solo inalando goccioline di liquido infetto». Per cercare di fugare i timori che attanagliano le famiglie dei bambini che frequentano le strutture coinvolte dalla Legionella, il Tirreno ha interpellato il dottor Gregorio Loprieno, del dipartimento di Igiene pubblica dell’Asl.

Dottore, come mai negli ultimi tempi si registra spesso la presenza di legionella negli impianti idrici?

«Per due motivi. Primo, perché ora si cerca più che in passato anche se per molte strutture non c’è un obbligo normativo. Lo si fa solo a scopo preventivo e non è un male. La legge impone che i controlli siano fatti periodicamente solo nelle strutture turistico ricettive come alberghi ed hotel; in strutture comunitarie come palestre, centri ludici e commerciali; nelle piscine; infine nelle strutture socio-sanitarie e assistenziali».

Il secondo motivo?

«È legato alle temperature. Quello della legionella è un batterio termofilo, in pratica gli piace il caldo e di conseguenza l’aumento delle temperature può aver favorito la sua formazione negli impianti idrici di alcune strutture».

Ci spiega in parole semplici cos’è la legionella?

«È un batterio ampiamente diffuso in natura e si trova principalmente associato alla presenza di acqua: superfici lacustri e fluviali, sorgenti termali, falde idriche ed ambienti umidi in genere. Da queste sorgenti può colonizzare gli ambienti idrici artificiali come le reti cittadine di distribuzione dell’acqua potabile, impianti idrici dei singoli edifici, ecc.). La condizione più favorevole alla crescita della legionella è una temperatura dell’acqua che si mantiene tra 25° e 50°».

Come avviene il contagio?

«Tramite inalazione aerea di acqua o liquidi che ospitano il batterio, quindi tramite aerosol di acqua contaminata o tramite gli impianti di condizionamento. L’infezione non si trasmette da persona a persona e non è possibile contagiarsi bevendo acqua contaminata, in quanto la malattia provocata dal batterio è respiratoria, variando da una presentazione in forma lieve con sintomi simili all’influenza, a forme di polmonite nei soggetti anziani e defedati».

Quali sono i rischi per la salute?

«Nella vita di tutti i giorni sono limitati, in quanto gli impianti idrici pubblici e degli edifici comunitari sono regolarmente sottoposti a controlli e a opportune sanificazioni. Le persone maggiormente a rischio per lo sviluppo di infezioni invasive sono i fragili, anziani. In caso si venisse a conoscenza di presenza di legionella in un ambiente da noi frequentato, non è necessario effettuare nessuna misura di quarantena o prendere accortezze particolari».

Come si previene?

«Per prevenire la contaminazione all’interno delle case è sufficiente mantenere una temperatura della caldaia (sopra i 50°) ed effettuare regolare manutenzione degli impianti di condizionamento». 
 

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