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Lucca

Ponte, il Tar rifiuta il ricorso

Un rendering mostra l’aspetto del nuovo ponte sul Serchio
Un rendering mostra l’aspetto del nuovo ponte sul Serchio

Il tribunale amministrativo dà ragione alla Provincia sull’annullamento del prima gara. Menesini: «Scelta coraggiosa, ora con il nuovo bando si procede spediti verso i lavori»

05 luglio 2022
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LUCCA. Nuovo ponte sul Serchio, il Tar dà ragione alla Provincia e il nuovo bando va avanti. Ieri è arrivata l’attesa sentenza del tribunale amministrativo della Toscana sul ricorso presentato da Conpat Scarl, la società che si era aggiudicata il primo bando per la realizzazione del nuovo ponte sul Serchio ma che poi non aveva ricevuto l’incarico a seguito degli approfondimenti tecnici previsti dal codice degli appalti. Il Tar ha respinto il ricorso di Conpat dando, di fatto, ragione alla Provincia nell’annullare la procedura per l’affidamento dei lavori di realizzazione del Ponte sul fiume Serchio.

«Quella della decisione del Tar – commenta il presidente della Provincia, Luca Menesini – è una gran bella notizia per la Provincia e per i lucchesi. Innanzi tutto, quella che è stata vista come una scelta inopinata, si è rivelata la migliore. C’è voluto molto coraggio ad annullare la gara e fermarsi in quello che sembrava un iter oramai destinato ad andare avanti verso l’apertura del cantiere. C’è voluto il coraggio di pensare al futuro con concretezza e realismo e non voler portare a casa un risultato che sembrava acquisito, ma che, domani, avrebbe potuto portare non pochi problemi alla realizzazione finale del Ponte. Abbiamo anteposto a tutto l’interesse della comunità e questa scelta ci ha pagati, come dimostra la sentenza del Tar per la quale voglio ringraziare l’avvocato Giuseppe Toscano che ha saputo patrocinare al meglio la nostra causa. Adesso, con la nuova gara già indetta, si procederà spediti verso l’aggiudicazione dei lavori e la conseguente apertura del cantiere. Adesso continuiamo a lavorare con serietà e responsabilità per dare il via al cantiere il prima possibile».

Quando la Provincia decise di annullare le procedure di gara di cui risultava vincitrice la società Conpat, questa decise di impugnare gli atti e presentare ricorso al Tar. Il Tribunale amministrativo regionale, però, effettuate tutte le verifiche e le valutazioni ha valutato «evidente la correttezza – si legge nella sentenza – del percorso motivazionale sull’esistenza di un prevalente interesse pubblico che suggeriva di non procedere all’aggiudicazione». Questo, sempre secondo la sentenza del Tar «è, di per sé, sufficiente ad esaurire gli obblighi ai quali era tenuta la stazione appaltante (e cioè la Provincia)».

Respinta anche la domanda di risarcimento del danno «non sussistendo nemmeno i presupposti per individuare una responsabilità precontrattuale». In conclusione «l’infondatezza della censura proposta – conclude la sentenza – consente di respingere il ricorso».

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