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primi ingressi dopo 13 anni 

Barga, a giorni tre giovani operai prenderanno servizio alla Kme

Barga, a giorni tre giovani operai prenderanno servizio alla Kme

La soddisfazione della Uilm: «Per ora le assunzioni totali sono soltanto sei ma l’auspicio è che sia l’inizio di un necessario ricambio generazionale»

30 aprile 2021
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BARGA. In occasione della festa dei lavoratori, il Primo Maggio, dalla Kme Italy arrivano ottime notizie. L’azienda torna ad assumere nuova forza lavoro: nei prossimi giorni entreranno i primi tre giovani operai di sei che sono stati assunti e che saranno inseriti nei reparti di produzione, a ricoprire ruoli attualmente non presenti in azienda. «Per ora – dice il segretario della Uilm area nord Toscana, Giacomo Saisi (nella foto) – sono solo sei assunzioni ma l’auspicio è che sia solo l’inizio di un necessario ricambio generazionale».

La Uilm vede prospettive positive per lo stabilimento, dopo anni di crisi e di stallo. «Abbiamo sempre sostenuto che un’azienda che non investe e non assume sia destinata alla chiusura. Finalmente dopo 13 anni si rivedono facce nuove tra gli operai, le ultime assunzioni sono datate 2008. Arrivano dopo anni di sofferenza e di accordi difensivi. Si rivede un po’di luce».

Una ripresa che è iniziata lenta ma che è stata quasi costante: «Da qualche anno la situazione è andata lentamente migliorando – prosegue la segreteria Uilm –. L’afflusso di ordini è sempre stato in aumento anche nel 2020, anno difficilissimo dovuto alla pandemia: l’azienda è riuscita a fare ugualmente un ottimo risultato. Crediamo che ad incidere positivamente su questa lenta ma continua fase di crescita siano stati anche i lavoratori e il loro impegno profuso, dimostrazione di alta professionalità e massima flessibilità sulla gestione degli orari».

Per il sindacato è da rimarcare come la gestione condivisa e concordata fra azienda e Rsu nella fase della pandemia per la stesura dei protocolli anti contagio abbia permesso di lavorare in sicurezza anche nel periodo di piena emergenza.

Con l’inizio del mese di maggio sembra poter iniziare una nuova fase per Kme: «Oggi si torna a respirare aria nuova, da un adattamento di sei o sette giorni di cassa integrazione al mese si è passati a lavorare a pieno regime e a incrementare i turni di lavoro, con alcuni impianti che viaggiano a 21 turni – continua il sindacato – ma soprattutto ad assumere nuove leve. Dopo anni che non venivano fatte assunzioni l’età media dei lavoratori si è alzata e quindi una rinfrescata all’organico non può fare altro che bene. Non dimentichiamo però gli anni difficili e i sacrifici fatti per salvare il posto di lavoro: nel 2013 per evitare 175 licenziamenti i lavoratori hanno rinunciato a tutta la parte variabile del salario, nel 2015 l’annuncio shock della riconversione dello stabilimento all’agricoltura idroponica, nel 2016 ancora un accordo difensivo con molti lavoratori messi ai massimali degli ammortizzatori sociali e ancora oggi ci sono maestranze in cassa integrazione».

A settembre scade l’accordo «che in tutti questi anni ci ha permesso di gestire la difficile situazione. Chiediamo all’azienda che a stretto giro si apra la trattativa per il rinnovo, che sia mirato a rinnovare il contratto di secondo livello ma anche a raggiungere una nuova intesa che consenta a tutti gli operai oggi cassa integrazione il loro rientro in azienda. Chiaramente questo non deve essere l’unico argomento di discussione, perché oltre al ricambio generazionale c’è bisogno che l’azienda intervenga sulla manutenzione straordinaria degli impianti. Se il lavoro, come auspichiamo, arriverà, gli impianti dovranno essere all’altezza della situazione e in grado di produrre le tonnellate richieste». –

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