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Lucca

Reddito di emergenza: assalto ai patronati, Centinaia di richieste, scadenza 31 maggio

Gianni Parrini
Reddito di emergenza: assalto ai patronati, Centinaia di richieste, scadenza 31 maggio

Il ministero proroga di un mese il termine per presentare le domande. Inclusi anche i lavoratori che hanno finito la Naspi

27 aprile 2021
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LUCCA. Reddito di emergenza, prorogato al 31 maggio il termine per fare domanda. Patronati presi d’assalto perché la platea degli aventi diritto si è allargata: ci rientrano anche i lavoratori in difficoltà che hanno terminato la Naspi e hanno un Isee sotto i 30mila euro. Gli ammessi avranno diritto a tre mensilità (marzo, aprile, maggio) dell'indennità pari a 400 euro nel caso di un unico componente, che può arrivare fino a 840 per una famiglia composta da più persone. Ma andiamo con ordine.

C’è fermento in questi giorni negli uffici dei patronati di Lucca. Molte persone sono in coda per fare l’Isee e presentare la domanda. Una corsa contro il tempo visto che la scadenza inizialmente prevista era quella di venerdì 30 aprile. In molti rischiavano di non fare in tempo a prendere l’appuntamento. Per questo, tenuto conto della necessità di garantire un più ampio accesso al Rem (acronimo usato per indicare la misura), ieri il ministero del Lavoro ha autorizzato il differimento del termine di presentazione delle domande al 31 maggio.

«L’interesse è grande anche perché è passato del tempo prima che venisse data nuovamente la possibilità di fare domanda – spiega Cristina Moriconi, direttrice provinciale del patronato Inca Cgil di Lucca –. Bisogna considerare che l’ultima rata del Rem era stata pagata a dicembre. In questi mesi molte persone rimaste “senza paracadute” si sono organizzate per vedere se avevano accesso ad altre misure di sostegno, prima tra tutte il reddito di cittadinanza che prevede un Isee sotto i 10mila euro o un qualche bonus per gli stagionali e gli autonomi. Chi poteva ha fatto domanda per quello ma erano comunque molti gli “orfani” del Rem che a partire dal 7 aprile, giorno in cui l’Inps ha dato il via alle domande, si sono riversati nei nostri uffici. Solo nelle prime due settimane abbiamo lavorato circa 700 pratiche. Ovviamente non tutte andranno a buon fine. I requisiti sono stati allargati ma restano ancora molti paletti: primo fra tutti quello dell’incompatibilità con altre misure di sostegno. Per intenderci, chi non ha avuto pazienza e ha preferito chiedere il reddito di cittadinanza ora non potrà avere il Rem».

In provincia di Lucca le famiglie che fino alla fine dello scorso anno percepivano il Rem erano 1.608, per un totale di 3.255 persone coinvolte. Il reddito medio era di 517 euro. Ora questi numeri potranno crescere ulteriormente.

Il decreto Sostegni ha allargato la platea dei potenziali beneficiari andando a includere i lavoratori in difficoltà: la misura, infatti, spetta anche a coloro che hanno terminato di percepire i due anni di Naspi (la disoccupazione rivolta ai lavoratori che hanno perso il posto) e la Dis-Coll (termine orribile che indica la prestazione a sostegno dei collaboratori coordinati e continuativi) tra il 1° luglio 2020 e il 28 febbraio 2021 e hanno un Isee più basso di 30mila euro. «Dal punto di vista della soglia Isee siamo di fronte a una fetta di popolazione potenzialmente molto ampia – dice Moriconi – e probabilmente anche poco abituata a fare richiesta per questo tipo di misura. Può darsi che alcuni non lo sappiano neppure per cui è bene informarli. Per il resto i maggiori richiedenti del Rem sono lavoratori a basso reddito, spesso giovani e soli, con un Isee che non consente loro di accedere al reddito di cittadinanza. Così come i cittadini stranieri che non hanno dieci anni di residenza in Italia per chiedere l’altra misura di sostegno».

La domanda dev’essere rivolta all’Inps, esclusivamente online ed entro il 31 maggio. Si può fare da soli, tramite il sito www.inps.it cliccando sul riquadro "in evidenza" (bisogna avere il Pin oppure l’identità digitale), altrimenti ci si può affidare a un Caf oppure a un patronato. Serve una Dsu valida, cioè della "Dichiarazione sostitutiva unica" che contiene le informazioni anagrafiche, reddituali e patrimoniali necessarie. —

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