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Libertas, è sempre CiviMale

di Federico d'Elia
I tifosi della Libertas in Friuli
I tifosi della Libertas in Friuli

I friulani si confermano bestia nera degli amaranto che non entrano mai in partita: pesa l’assenza di Valentini

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Il viaggio in Friuli si rivela complicato come nelle previsioni per la Libertas, visibilmente sulle gambe alla fine dell’ennesimo tour de force stagionale, con tanto di turno infrasettimanale con il quale fare i conti.

Gli amaranto non danno mai l’impressione di avere le energie per mettere in piedi, quella pressione difensiva sulla quale hanno costruito tanti successi in questo inizio di stagione. Senza contare della criticità emersa in cabina di regia; oltre al lungo degente Isotta si somma l’assenza pesantissima di Valentini, in panchina solo per onor di firma a causa di noie muscolari.

Ma sarebbe assolutamente ingeneroso per Cividale, ridurre tutta l’analisi a questa sola fotografia. I ragazzi di Pillastrini giocano una ottima pallacanestro su entrambi i lati del campo, meritando con grande personalità i due punti in palio che valgono proprio l’aggancio in classifica alla Libertas.

La partita di fatto si spezza già irrimediabilmente nel primo quarto, dove gli enfantes prodiges friuliani, mostrano il proprio talento debordante ed energia infinita, mettendo fin da subito LL sulle ginocchia. Prima ci pensa Marangon, con 3 triple nel quarto ed una straordinaria difesa su Woodson, a tracciare la linea da seguire per i compagni. Non da meno fa l’altro classe 2005 Francesco Ferrari, indicato da tutti come futura stellina in A1 già dalla prossima stagione, che con una verticalità spaventosa vola sopra la testa di tutti (8 rimbalzi nel quarto, alla fine saranno 14) e dinamismo su ogni giocata, porta Cividale sul 23 14 al primo mini intervallo.

La Libertas oltre a non riuscire ad incidere nella propria metà campo difensiva, non è abbastanza precisa in attacco per far male o dare quantomeno la sensazione di poter ricucire lo svantaggio. Solo Tiby – alla fine 18 punti e 10 rimbalzi per lui – timbra il cartellino con la solita consistenza e produttività, anche se spesso fatica contro Freeman (da quando è rientrato, con lui i friulani in campionato hanno sempre vinto) nella propria metà campo difensiva.

Cividale come tutte le squadre di Pillastrini, esegue a difesa schierata con estrema precisione e pulizia, arrivando all’intervallo lungo avanti con autorità (44 a 28). Le cifre di metà gara dicono che le squadre tirano più o meno nella stessa maniera da 3 punti (LL 3 su 15, Cividale 3 su 14), ma il solco è costruito su una maggiore solidità dei friulani a rimbalzo (24 a 18) e soprattutto sulla consistenza vicino a canestro (14 su 21 da 2).

Ad inizio ripresa gli amaranto provano a salire di giri difensivi, Andrea Diana fruga nella borsa dei trucchi ed oltre la solita zone press che si trasforma in zona 2-3, tira fuori anche qualche passaggio di difesa mista (box and one su Redivo) per cercare di levare fluidità alla manovra dei padroni di casa. Ma Cividale con Rota che in regia è un professore, non sbaglia una lettura ed arriva addirittura il massimo vantaggio (74 a 51).

Lo staff tecnico LL pensa giustamente di far riposare i suoi, chiudendo tutto il quarto finale senza Filloy ed i due stranieri in campo. Gli amaranto per vincere partite in trasferta contro avversarie di questa qualità, devono riuscire a fornire prestazioni di una solidità superiore, cosa complicata da ottenere quando la riserva delle energie è ai minimi termini. Ora arriva però una settimana piena per recuperare le forze e lavorare in palestra, prima della trasferta a Roseto dove ci vorrà una Libertas migliore per tornare al successo..
 

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