Libertas, una vittoria storica: espugnata Pesaro dopo 35 anni
Grande successo grazie a un super Woodson e un Tiby in crescita. Gli amaranto conducono per tutta la partita, poi allungano nell’ultimo quarto.
PESARO. Resterà comunque una serata storica quella vissuta dalla Libertas alla Vitrifrigo Arena. La prima vittoria firmata da Andrea Diana sulla panchina amaranto. La prima vittoria dopo 35 anni dall’ultimo blitz nel tempio della Vuelle, Scavolini-Enimont 103-111 del 1990, in campo, su un altro campo, il parquet leggendario di viale dei Partigiani, Costa e Magnifico da una parte, Fantozzi e Carera dall’altra, con Binion e Alexis autori di 57 punti in due.
Vittoria storica ma anche pesantissima che spazza via l’amarezza del debutto surreale di Brescia e speriamo anche le incertezze psicologiche, gli scricchiolii emersi a lungo in una partita non brillante, costellata da un mare di errori, soprattutto in attacco, soprattutto al tiro, ma anche una partita in cui la Libertas è lentamente cresciuta di intensità, di maturità e alla fine dopo aver graziato più volte, troppe volte, una deludente e impacciata Vuelle, alla fine dicevamo ha dato l’accelerata giusta, trovando più attenzione, robustezza e agonismo in difesa (grazie soprattutto a Filoni e Tiby) e finalmente un po’ di continuità e fluidità in attacco, ispirata da un Woodson decisivo e presente nei momenti topici, ma anche da qualche bel pick and roll e ad alcune giocate spalle a canestro dei lunghi.
C’è tantissimo da lavorare. 40 tiri da tre (dopo i 26 contro Cento) delineano già molto bene in che direzione ha deciso di andare Diana, ma le percentuali devono per forza cambiare, perché con 16 su 66 dall’arco (11/40 ieri)si va da poche parti.
Buone indicazioni sono arrivate da Tiby, uscito dal buio del debutto, ma anche da Tozzi, che Diana ha lanciato in quintetto e ha risposto con le giocate che ben conosciamo, col suo passo e tiro in penetrazione ma anche con la sua mano fronte a canestro con cui da 8 metri a 5 minuti dalla fine ha ucciso definitivamente Pesaro (55-68).
Partenza horror
Non è stata una bella partita. L’inizio (e non solo) sembrava uno spot dell’antibasket. La Libertas ha le mani gelide e l’1/7 al tiro (ma soprattutto lo 0/4 dall’arco) in 180 secondi paiono annunciare il sequel di dieci giorni fa a Brescia. Segna solo Tiby in contropiede mentre Pesaro fa poco meglio e allunga 6-2. Lì c’è un timido risveglio amaranto: proprio l’ala ex Falco Szombathely piazza la prima tripla livornese della partita che regala un po’di fiducia e apre un break di 15-2 per la doppia L su cui spicca gigante la firma di Woodson con 8 punti di fila. E così dopo aver segnato appena 5 punti in 4’ minuti, in altri 4 gli amaranto si trovano al massimo vantaggio della serata, 8-17 grazie al settimo punto di Tiby (su rimbalzo d’attacco). Ma anche grazie a una raffica di errori dei marchigiani, che chiudono il tempino (10-17) con 7 palle perse e 0/5 da tre.
Killer Instinct cercasi
Si riparte e la squadra di Spiro Leka continua nella sagra dell’errore, imbrigliata in parte da una maggiore intensità difensiva della Libertas e in parte da un’amalgama che si vede col cannocchiale è ancora molto lontana. Livorno però non fa tanto meglio. E nei primi cinque minuti mette dentro appena due canestri, con due giocate di Filloy e Tozzi (17-21 al 15’). Anche stavolta ci pensa Woodson a sparigliare le carte con una tripla (17-24) ma il nuovo allungo lo scrive Fabio Valentini che si sblocca dopo lo 0/6 del debutto e lo 0/2 di inizio partita, con un’azione da 4 punti che porta gli amaranto sul 19-28 del 17’. Pesaro sembra in bambola, continua a buttare palloni nel cestino (all’intervallo avrà 12 perse) e a sparacchiare dalla lunga (2/9) ma la Libertas invece di uccidere la partita sbaglia tanto in attacco (e in difesa) e all’intervallo anziché essere avanti di 20 chiude a più 3 (30-33) beffata sulla sirena da un tap-in di Bucarelli dopo che già aveva regalato un rimbalzo d’attacco pesante su tiro libero a Miniotas.
Il risveglio
Dopo l’intervallo qualcosa cambia. L’intensità difensiva sale, ma gli errori continuano numerosi da entrambe le parti. Soprattutto sul fronte amaranto e così bastano due minuti alla Vuelle per annullare il vantaggio livornese con la penetrazione e la tripla di Tambone che valgono prima il 35 pari, poi incredibilmente il sorpasso marchigiano, 38-37 del 23’.
Lì c’è il primo segnale importante dato quest’anno dalla Libertas: Fantoni & Co. non si sciolgono, rispondono colpo su colpo e dopo un amen, trascinati da Tiby in attacco e da una difesa che inizia a stringere i denti, sono di nuovo a più 8 (47-53 al 30’). Stavolta la Libertas fa sul serio e respinge l’ultimo assalto di Pesaro (53-57 firmato Minotas). E con Tozzi e Woodson prende il largo vincendo in maniera netta, mentre il popolo Vuelle abbandona l’Arena fischiando la squadra di Leka.
G.C.