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Livorno, il calendario tende la mano: per la fuga serve un filotto di vittorie

di Alessandro Lazzerini
Filippo Bellini in azione
Filippo Bellini in azione

In difesa Risaliti torna a disposizione dopo la squalifica: dubbi in attacco

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LIVORNO. Mantenere le marce alte e non voltarsi indietro. Questo deve essere l’obiettivo del Livorno di qui alla fine del 2024 per cercare di consolidare sempre di più la vetta della classifica e aumentare il gap con le dirette rivali che inseguono, seppur a distanza.

La vittoria netta di mercoledì in Coppa Italia contro il Seravezza (il prossimo turno si giocherà a Gavorrano il 4 dicembre prossimo) ha dato nuova energia ed entusiasmo alla squadra e all’ambiente che in campionato dovrà tornare sui propri standard dopo una lieve frenata con 4 punti nelle ultime 3 partite.

Quella di domani in casa col Terranuova Traiana è una sfida da vincere per continuare a correre.

Caccia al filotto

In estate, le valutazioni sul calendario erano state piuttosto facili: avvio tosto, seconda parte decisamente più agevole. E adesso nella seconda parte ci siamo davvero. Da qui a fine dicembre il Livorno affronterà Terranuova, Flaminia Civita Castellana (in trasferta), Sangiovannese, Fulgens Foligno (in trasferta) e Figline. Quattro di queste squadre (l’eccezione è il Foligno) sono comprese tra la zona playout e la retrocessione diretta, quindi tutti avversari contro cui gli amaranto devono assolutamente vincere, senza lasciare nemmeno un punto per strada.

L’impegno più ostico sarà quello col Foligno, quarto in classifica e una delle sorprese del girone. Al netto di questo, però, si tratta di un calendario sulla carta abbastanza agevole.

Un motivo in più per puntare fortemente a un filotto di vittorie e provare a mettere una seria ipoteca sul girone E di Serie D.

Quello che non andrà sbagliato sarà l’approccio, quindi il fatto di non sottovalutare gli avversari, insieme alla pazienza che servirà per scardinare difese bloccate. Da qui in avanti - si è già visto molto bene contro il Seravezza - la maggior parte delle squadre, soprattutto all’Ardenza, si chiuderà a riccio e proverà a ripartire in contropiede negli spazi concessi dal Livorno. Sbloccare la gara diventa quindi vitale.

Verso la partita

La gara di Coppa Italia ha dato indicazioni eccezionali al tecnico Paolo Indiani, un veterano con oltre 600 partite guidate dalla panchina nell’arco della sua carriera. Una vittoria netta, mai in discussione e che ha visto brillare anche tante “seconde linee”, che in realtà nel Livorno sono titolari aggiunti. Tra questi senza dubbio Andrea Fancelli, elogiato anche dal tecnico stesso e che si porta con sé pure lo status di “quota”. Un altro aspetto che può aiutare e non poco il difensore cecinese è la difesa a tre.

Il cambio tattico

Da qualche settimana, anche per l’infortunio di Capparella, il Livorno ha cambiato assetto: dal 4-2-3-1 al 3-4-2-1. Nella difesa a tre la rapidità e il tempismo di Fancelli possono esaltarsi e quindi le sue quotazioni aumentano.

Tornerà Risaliti dalla squalifica, mentre in mezzo non ci sono dubbi sull’impiego della diga composta da Hamlili e Bellini. I maggiori dubbi per il tecnico amaranto sono piuttosto nel reparto offensivo. Regoli e Russo non hanno convinto domenica scorsa, così come Federico Dionisi.

La sensazione è che Rossetti si candidi fortemente per una maglia da titolare. Alle sue spalle una soluzione potrebbe essere Malva, ma l’ex Tau è uscito dolorante dalla gara di Coppa Italia.

Gli esami strumentali non hanno evidenziato niente di grave e quindi potrebbe essere della partita, anche se le sue condizioni restano da valutare. Si deciderà all’ultimo, per non dare vantaggi agli avversari.

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