Il Tirreno

Livorno

Gol, spettacolo e primo posto, il Livorno ha cambiato marcia

di Alessandro Lazzerini
La gioia della squadra a fine partita (foto Silvi)
La gioia della squadra a fine partita (foto Silvi)

I secondi 45’ col Grosseto sono la faccia più bella della squadra di Indiani

01 ottobre 2024
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LIVORNO. Una partita così non si vedeva da una vita. Da 0-2 a 5-2, una remuntada destinata a rimanere negli annali, a diventare parte della storia del Livorno. Come lo è la rimonta col Sassuolo da 0-2 a 3-2 in Serie B. Ed erano anni che non si vedevano quarantacinque minuti così dominanti del Livorno. Un altro ricordo che balza alla mente è il secondo tempo perfetto di Foggia, nell’anno di Breda, con la doppietta di Gori che riportò a galla Diamanti e compagni verso la salvezza.

Partite così si contano sulle dita di una mano. Un secondo tempo perfetto, oltre qualsiasi immaginazione, che è valso la vetta in compagnia del Siena.

I cambi

Lo avevamo evidenziato nelle scorse settimane: i cambi del Livorno sono sempre un fattore. Questo perché la rosa è ampia e la qualità diffusa, motivo per cui spesso e volentieri cambiano gli interpreti e il livello non cala, anzi, complice la stanchezza degli avversari, magari cresce.

Anche col Grosseto, mister Indiani ha inserito giocatori come Rossetti, Arcuri, Luci e Regoli che nel 95% delle altre squadre di tutta la Serie D giocherebbero titolari. Un cambio di passo che nella ripresa si è visto eccome.

Due squadre diverse tra il primo e il secondo tempo, a sottolineare anche una condizione atletica eccellente. Forze fresche e variabili tattiche infinite, questi i maggiori punti di forza del Livorno fin qui.

Rossetti-gol

A tutti i livelli, dalla Serie A alla Terza Categoria, chi vuole vincere il campionato deve avere un attaccante che la butti dentro.

In Serie D gli esempi si sprecano: Marzierli a San Donato, l’Arezzo che due anni fa cambiò marcia con l’arrivo di Gucci e la Pianese della scorsa stagione che si è basata tanto sui centri di Mignani. Avere un califfo là davanti è condizione necessaria per competere per il vertice, cosa che invece il Livorno non ha mai avuto negli ultimi due anni.

E se nel primo tempo Dionisi da unica punta non si era mai visto, l’ingresso di Rossetti ha cambiato la partita. Più peso al centro dell’attacco, più spazi anche per “Chico” e per gli inserimenti dei vari trequartisti.

A Seravezza aveva anche un po’ litigato col gol, ma negli ultimi 47 minuti di gioco a livello personale, Rossetti ha messo dentro 3 reti di platino. Gol che sono valsi punti pesanti. Gol da centravanti vero, da uno che vuole essere il numero nove del Livorno.

Primo posto

Il campionato è lungo, lunghissimo e in Serie D, lo sappiamo bene le insidie sono dietro l’angolo. Detto questo, però, è pur sempre meglio esser davanti in classifica che dietro. E dopo quattro partite, esattamente con lo stesso ruolino dello scorso anno (vittoria-pareggio-vittoria-vittoria), gli amaranto sono davanti a tutti a quota 10 punti insieme al Siena di Giannetti. Due i punti di vantaggio sul Seravezza terzo, quattro sul Gavorrano e sei sul Grosseto che oggi potrebbe veder annunciare l’addio di Malotti.

Un inizio ricco di emozioni e di gol. Di una squadra che con undici reti in quattro gare (una media di quasi 3 gol a partita) è per distacco il miglior attacco del girone E. Rossetti e Dionisi sono i bomber, ma a segno vanno anche gli altri: da Capparella (grande protagonista fin qui) a Luci passando per quel Parente, eroe della vittoria col Grosseto.

Insomma, un Livorno che attacca, diverte e vince. Senza dimenticarsi di far un po’ soffrire i suoi tifosi, altrimenti non sarebbe il Livorno. Ma le vittorie come quella di domenica scorsa sono le più belle. Giornate che non si dimenticano più.

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