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«Società top: il futuro è della PL». Il gm Petronio carica squadra e tifosi

di Francesco Parducci
La squadra al PalaMacchia saluta il pubblico
La squadra al PalaMacchia saluta il pubblico

Il general manager è uno degli artefici degli ottimi risultati: «Fino a ora stagione molto positiva ma se anticipiamo l’obiettivo di andare in 3 anni in A2 allora diventa eccezionale»

20 marzo 2024
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LIVORNO. Pausa di campionato esaurita. La PL ha già centrato, con largo anticipo, gli obiettivi stagionali. Ma non vuole certo fermarsi qui. Facciamo il punto della situazione con il general manager Gianluca Petronio.

Terzo posto aritmetico a 6 giornate dalla fine della regular season. Questo, e la conquista della Supercoppa, basta già per ritenere positiva la stagione. Cosa manca per poterla considerare eccezionale? E sopratutto, quanto se lo aspettava?

«Siamo molto soddisfatti di quello che abbiamo fatto ma ancora non ci basta, siamo come a metà del guado e manca la parte più difficile. Sinceramente, date le premesse estive, mi aspettavo di essere dove siamo e proprio con Herons e Libertas come antagoniste. Per rendere eccezionale questa stagione bisognerebbe riuscire a anticipare l'obiettivo inizialmente dichiarato dal presidente Farneti: serie A2 in tre anni».

Lei è il general manager della PL, ma è anche un tecnico visti i suoi trascorsi da allenatore. C'è qualcosa in cui può ancora migliorare la PL come squadra?

«La squadra e lo staff lavorano ogni giorno per migliorare. Le statistiche dicono che siamo primi in molte voci, ma possiamo ulteriormente migliorare per continuità, concentrazione e capacità di imporre il ritmo per tutti i minuti di gara. Tiriamo bene dal campo, ma non dalla linea di tiro libero. Poi possiamo crescere nella qualità dei passaggi e limitare le palle perse».

E la PL come società?

«Credo che la PL abbia tutti i prerequisiti per essere una grande società anche al piano di sopra: ha una presidenza ricca di valori e impegno, dei soci pieni di passione e dedizione, sponsor affezionati e motivati, una storia alle spalle, un pubblico che ha pochi eguali e non certo solo in serie B. C'è famigliarità, ma anche una visione prospettica capace di attrarre nuovi partner importanti. Saranno i benvenuti e porteranno in dote il loro know how, la loro esperienza e spunti manageriali e aziendali».

É ovvio che quando si vince tutto è più facile, ma le partite interne della PL sembrano un happening, una festa. Dopo la fine ci vuole una buona mezz'ora perchè finiscxa l'assedio dei bambini ai giocatori...

«É vero, le vittorie aiutano e l'atmosfera è davvero unica, riconosciuta e ammirata anche dai nostri avversari, ma so che il popolo piellino riserverebbe lo stesso appoggio anche di fronte ad una sconfitta onorevole. Il tifoso piellino ama la sua squadra e sa sostenerla anche dopo una sconfitta, purchè abbia dato tutto e con il massimo impegno».

L'appetito, come si dice, viene mangiando. E' chiaro che a questo punto il primo posto alla fine delle 34 giornate fa gola. Secondo lei quanti punti saranno necessari?

«Banalizzo dicendo due più di Herons e Libertas. Si tratta, come all'andata, di un triangolare, il primo l'abbiamo perso faremo di tutto perchè non accada di nuovo” Andrà a Roma a vedere la Coppa Italia? La PL è la squadra, girone B compreso, che ad oggi ha fatto più vittorie».

A una delle iniziative collaterali alla Mostra Fotografica della scorsa settimana, quella con le vecchie glorie e il presidente Vigoni, è sembrato quasi commosso. Non è che la PL è entrata nel cuore anche a lei, apparentemente poco permeabile alle emozioni?

«E' stata una bella iniziativa in un'atmosfera di emozione e bei ricordi e non era previsto che io dovessi parlare, la vetrina doveva essere per le vecchie glorie e per il presidente Vigoni. Alla fine ho voluto esprimere loro la mia testimonianza di ultimo arrivato, li ho ringraziati non solo per quello che fecero ma per quello che sono e ancora rappresentano per la PL. Ho coinvolto il presidente Farneti a riportare la PL nella serie in cui loro l'hanno lasciata. Se mi sono commosso è perché mi è sembrato che le mie parole abbiano commosso quegli eroi. PL nel cuore? Ovvio che ce l'ho, così come è ovvio che le apparenze ingannano...».


 

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