«Un trascinatore e un bomber da 20 gol Al Livorno serve questo per vincere»
L’analisi di Andrea Bagnoli, procuratore che mercoledì era sulle tribune del Picchi «Un po’ troppi proclami, oggi c’è una buona squadra ma che non può ammazzare la D»
LIVORNO. Giocatore ieri, agente sportivo oggi, tifoso del Livorno sempre. Andrea Bagnoli è stato centravanti amaranto negli anni ’90, ma anche una volta appesi gli scarpini al chiodo non ha mai perso di vista le sorti della squadra. In alcuni casi anche per stretti interessi lavorativi (l’affare Paulinho uno su tutti), mentre in altri per semplice passione e affetto nei confronti del Livorno, come mercoledì scorso quando era presente per seguire la partita contro l’Orvietana.
«Non vedo tante partite di Serie D, ma leggo i giornali, parlo con tanti addetti ai lavori – esordisce “La Volpe Rossa” -. Mercoledì ho visto una squadra che per i primi 10’ ho pensato ammazzasse la partita. Poi però si è affievolita. Non so di che natura possa essere questo calo, se fisico, mentale o cos’altro. Per mettere in difficoltà l’avversario ha bisogno dell’acuto di un singolo come in occasione del gol di Cesarini, sennò fa fatica».
Si aspettava di più?
«Sì. Secondo me all’inizio sono stati fatti troppi proclami, sono stati trattati profili tecnici di un certo livello, ma alla fine ne sono arrivati altri. Con tutto il rispetto per chi c’è, poi rischi che alle prime difficoltà ti si presenti il conto. Non vedo una squadra che può ammazzare il campionato come dovrebbe fare il Livorno in Serie D».
Cosa manca a questa squadra?
«Per primeggiare non vedo giocatori che possano trascinare gli altri sotto tutti i punti di vista. A livello tecnico manca una punta da 20 gol, uno di quelli che sposta gli equilibri, un bomber. Come dicevo prima erano stati fatti nomi importanti, poi alla fine si è puntato su Cori che nelle ultime stagioni aveva fatto così e così».
C’è qualche giocatore che l’ha impressionato?
«La partita non è stata degna di grossi spunti. Nell’ambiente però di giocatori come Fancelli e Nardi se ne sente parlare. Sono due giovani che possono avere prospettiva».
Ma secondo lei il Livorno può vincere il campionato?
“La classifica dice che c’è grande equilibrio, non c’è la situazione di altri gironi in cui ad esempio squadre come il Trapani dominano in lungo e in largo. Nel girone E è tutto molto aperto e il Livorno potrà giocarsela fino alla fine. Come avversario più temibile, nonostante tutto, direi ancora il Grosseto».
Nel momento in cui lo contattiamo è di ritorno da Frosinone dove era a seguire la gara contro la Juventus. Per anni è stato il procuratore di Francesco Gelli, livornese, ormai punto di riferimento del team di Di Francesco. «Può essere una sorpresa per altri. Mi sono arrivati decine di messaggi di amici con scritto “ti ricordi di quando te ci parlavi di Gelli?”. Sono cose che fanno parte del gioco, mi è successo con giocatori come Di Lorenzo, Medel e succederà ancora. Quando era nel Tuttocuoio qualche ds pensava non potesse fare neanche la C. Sono contento perché anche se non sono più il suo agente, è andato al Frosinone con cui avevo intavolato la trattativa già in estate».